Provita: «Si nasce etero e l'omosessualità può essere riparata»


Se sei integralista e disprezzi tuo figlio in virtù del suo orientamento sessuale, puoi comprare il libro di Luca Di Tolve e ti verrà restituito eterosessuale in modo da risultare conforme al tuo desiderio e alle tue pretese. Se tipo figlio non ti piace, puoi imporgli la natura che preferisci dato che la natura si sceglie. Lo sostiene l'organizzazione forzanovista Provita Onlus.
In quella loro costante e satanica promozione delle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità, l'organizzazione integralista torna ancora una volta a promuoverei libri di quel loro sedicente ex-gay che dice di aver iniziato ad apprezzare la vagina (pur non consumandola dato che dichiara di preferire la castità) dopo aver cercato di infettare colpevolmente cercato con l'HIV quai gay che nella sua testa erano ritenuti responsabili di come il suo prostituirsi e il suo fare sesso non protetto con chiunque gli capitasse a tiro lo avessero portato a contrarre la malattia.

Sostenendo che i gay possano «ritornare» gay in quel loro sostenere che l'omosessualità venga contratta al pari di una malattia e che i bambini siano tutti necessariamente eterosessuali, è dal loro profilo Twitter che scrivono:



Anche se a Brandi non piacerà, Malta ha stabilito le sue leggi sulla base della realtà scientifica e della pericolosità sociale di quelle fantomatiche "terapie riparative" che lui promuove nell'incurante dei suicidi che hanno provocato. Sostenere che un tizio che dice di essere "diventato" etero basti a negare l'evidenza scientifica significa fare propaganda a danno della vita, delle famiglie e dei bambini.
Il post nega anche la realtà dei fatti, dato che il concorrente da loro citato non ha mai detto di essere «ritornato eterosessuale», ha semplicemente detto che il gruppo anti-lgbt l'ha convinto a ritenere che Gesù odi i gay e che l'amore verso persone dello stesso sesso debba essere ritenuto «un peccato».

La propaganda prosegue in un articolo a firma di Manuela Antonacci, nel quel troviamo una donan che non pare avere n etica né morale nel suo ricorrere al gergo coniato dai neofascisti e nel suo sostenere che ogni eterosessuale non potrà mai accettare l'esistenza dei gay. Con una ferocia che pare contro-natura, scrive:

Infuriano le polemiche, negli ambienti omosessualisti, per un singolare provino girato all’interno della trasmissione X-Factor Malta, trasmesso anche in rete, durante il quale, il concorrente Matthew Grech ha ammesso, senza peli sulla lingua, di essere un “ex gay” convertito e ritornato eterosessuale grazie alla fede in Cristo. Grech ha sottolineato di aver smesso di vivere da omosessuale dopo aver incontrato il gruppo cristiano River of love, noto per le sue posizioni forti contro i rapporti omosessuali, e ha concluso, poi, la sua testimonianza affermando in modo semplice e inequivocabile che «ci può essere amore tra due uomini e due donne, sì, ma solo amicizia, tutto il resto è peccato».

Proponendo poi i motti leghisti in quell'evidente tentativo di mettere a frutto l'omofobia come mezzo di esaltazione di quel loro Matteo Salvini che ha mostrato al mondo come il vero maschio padano sappia usare una donna diversa per ciascun figlio, prosegue:

La voce del buon senso Una testimonianza controcorrente che è sembrata quasi beffarda e ha destato particolarmente scandalo tra i detrattori del concorrente, in quanto paradossalmente, Malta, è l’unico Stato europeo in cui, dal 2016, sono vietate le terapie riparative. Nonostante tutto, tre dei quattro giudici hanno approvato l’esibizione di Grech, mentre non ha tardato a farsi sentire Gordon Manché, il leader di River of love che, in un suo post su Facebook, ha sottolineato con decisione l’“ipocrisia” della società maltese che avrebbe massacrato mediaticamente un concorrente per le sue convinzioni personali. Una società, ha affermato Manché, in cui la libertà di espressione, sarebbe garantita a tutti «a chi bestemmia, a chi offende i vicini, a chi prende in giro Dio e a chi usa termini volgari ma non a chi ha il coraggio di testimoniare che Gesù Cristo ha cambiato la propria vita».

Ed è così che Dio diventa ancora una volta il mezzo per giustificare l'istigazione al suicidio e benedizione alla morte. Alla signora Antoniacci pare non fregare assolutamente nulla di come il suo odio potrebbe contribuire ad uccidere un ragazzo, ma nega l'evidenza del fatti e propaganda il suo satanico pregiudizio perché le fa comodo giurare che lei sarebbe migliore degli atri in virtù di ciò che fa nel suo letto.

Ed è sempre sostenendo che non ci sarebbe nulla di male nel cercare di convincere i genitori dei bambini gay a contribuire a violenze che potrebbero spingerli al suicidio dato che lo spergiuro viene da lei ritenuto una declinazione della "libertà di espressione", la fondamentalista conclude:

Evidentemente, si tratta di una vera e propria deriva “anti-liberale” quella che caratterizza spesso quei contesti socio-politici che si fanno paladini di atteggiamenti e modi di pensare “democratici” e “politicamente corretti”, che arrivano a vietare, poi, nei fatti, come accade a Malta, le terapie riparative anche per chi voglia ricorrervi liberamente e a censurare esperienze personali di fede e di conversione, forse perché interrompono, e in modo esplosivo, quella propaganda martellante che, in ogni sede, impone le idee che devono essere infuse nel popolo bue.

Ricapitolando, Toni Brandi ci dice che che userà ogni mezzo per impedire che una persona come Dj Fabo possa essere aiutata nella sua autodeterminazione, ma dice che contribuire ad uccidere un adolescente gay sarebbe una presunta "libertà" di chi li odia e fattura sul pregiudizio.
1 commento