Salvini, tra sciacallaggi e razzismo


Matteo Salvini torna a sostenere che i migranti sarebbero per loro natura criminali. Promuovendo razzismo e svendendo generalizzazioni, lo troviamo impegnato ad abusare delle vittime di stupro per cercare di trarne un profitto personale in quella sua logica per cui bisognerebbe guardare la lunghezza della gonna della ragazza se lo stupratore è un maschio italiano e bisogna criminalizzare intere etnie se lo stupratore potrebbe essere straniero. E pare difficile non domandarsi cosa voglia sottotintendere con quel «guarda a caso» vomitato nel suo recente tweet:



L'impressione è che Salvini voglia veicolare un messaggio del tipo: vedi che avevo ragione io a dire che i neri sono tutti delle bestie?
Peccato che per ogni stupratore ci siano moltitudini di stranieri che rispettano la legge, che lavorano e che pagano le tasse pur risultando vittime delle accuse e delle generalizzazioni del ministro leghista. Il fatto che esistono stranieri che delinquono non dovrebbe essere più rilevante del fatto che alcuni italiani sono collusi con la malavita, anche se questo non significa che tutti gli italiani sono mafiosi come si diceva negli Usa quando i migranti eravamo noi.

Pericoloso è anche come Salvini venda la sua propaganda a gente che risponde «ruspa» o «suoerruspa» in quella loro ossessione per la distruzione. E se a furia di distruggere resterà ben poco se nel frattempo non si prova a costruire qualcosa, c'è da temere quali saranno i frutti di questa continua legittimizzazione dei pregiudizi e di questo incremento delle tensioni sociali.
Resta fermo che, sintanto riuscirà a distrarre l'opinione pubblica con le sue quotidiane crociate contro gli stranieri, Salvini si risparmierà dal dover spiegare con quali soldi intenda procedere a quella ricapitolizzazione delle banche che dice sia pronto a fare. Tanto quelli che lo vitano per le ruspe, probabilmente manco sanno cosa sia una ricapitolizzazione...
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