Aggressione omofoba Venezia: una coppia gay è stata minacciata con un coltello


Sono stati minacciati con un coltello nel pieno centro di Venezia semplicemente perché gay. I protagonisti dell'ennesima aggressione omofobia sono due ragazzi che stavano semplicemente camminando per strada diretti verso casa loro quando quattro giovani, tra i 20 e i 25 anni, hanno iniziato ad insultarli. Lo raccontano le due vittime si Facebook:

Uno di loro inizia a urlarci contro: “Guarda questi qua! Sicuramente sono due froci di merda”. Dopo aver girato istintivamente lo sguardo per vedere chi ci stava “parlando” e dopo avergli risposto che eravamo fieri delle persone che siamo, senza neanche avere il tempo di riprendere il nostro passo subito uno di loro ci viene incontro e prende di mira Luigi, dicendogli che gli romperebbe la faccia se non ci fossero state altre persone per strada e offendendoci con le più fantasiose espressioni omofobe. Fino a qui tutto “normale”: un classico esempio di omofobia che purtroppo dilaga nella nostra società.

La situazione è però degenerata:

Tutto normale fino a quando uno dei quattro ragazzi tira fuori un coltello, minacciando Luigi nei peggiori modi possibili”, continua Luca nel suo racconto. “Frocio, vieni qui se hai coraggio”. “Oggi sei fortunato, stai attento”. Il ragazzo continua a ricordarci numerose volte che siamo fortunati perché non siamo i soli per strada, prima di andarsene a passo veloce con i suoi compagni.

I due ragazzi spiegano che a far scattare l'ira del branco non sarebbero statoi quei fantomatici atteggiamenti «provocatori» ed «esibizionistici» con cui leghisti e neofascisti sono soliti giustificare chi massacra di botte un gay in ode all'ostentata italica virilità di quel loro Salvini che ha appena rottamato la Isoardi:

In quel momento eravamo due semplici persone che tornavano a casa dalla biblioteca, come ogni sera. Non parlavamo, non facevamo altro se non camminare e fumarci la nostra ultima sigaretta di quella lunga giornata. I quattro ragazzi sembravano perfettamente lucidi e coscienti di cosa stavano dicendo e facendo. Da parte nostra non hanno ricevuto alcun segnale per spingerli ad agire in questo modo, e il gruppo sembrava divertito dalla situazione che aveva creato il loro compagno.
Ora, offese e questioni ideologiche (che si commentano da sole) a parte, io mi chiedo com’è possibile che nel 2018, in pieno centro storico di Venezia, città d’arte, città studentesca, luogo dove una miriade di culture, credenze, religioni e usanze si incontrano da secoli, possano accadere episodi di un livello di ignoranza del genere (perché questa è ignoranza allo stato puro, altra espressione per descrivere il tutto non mi viene in mente). E mi chiedo ancora, com’è possibile venire minacciati per strada con un coltello per puro divertimento? Com’è possibile che nessuno dei passanti abbia accennato a prendere le nostre difese anche solo chiamando le forze dell’ordine?”.
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