C'è il solito Gianfranco Amato dietro la crociata d'odio anti-gay a Caravaggio


È Gianfranco Amato a guidare la nuova crociata integralista contro l'accoglimento delle persone gay all'interno della Chiesa. Dalla sua pagina Facebook, il fondamentalista invita i propri miliziani a firmare lettere rivolte al vescovo in cui si chiede che le porte del santuario di Caravaggio siano chiuse ai gay cristiani, sostenendo che la Chiesa debba diventare un circolo di eterosessuali che ostentano le loro pulsioni sessuali mentre chiudono i porti, promuovono il razzismo, elevano l'omofobia a dogma di fede ed idolatrano quel Salvini per cui Amato pare lavorare.
Gesù invitava la gente e seguirli, Amato dice di voler essere lui a selezionare chi possa farlo. Il tutto mentre racconta che una legge contro i crimini omofibici sarebbe «liberticida» e contraria al «diritto di opinione» mentre chiede che alle sue vittime sia impedito di poter raccontare le proprie storie e le proprie esperienze.

L'iniziativa che Amato sponsorizza è proposta a firma di un gruppo chiamato "Twelveshields", ossia fondamentalisti che sul proprio sito pubblicano articoli d'odio come quello di Wanda Massa dal titolo "Fumo LGBT nel Santuario di Caravaggio". Da sottolineare è come il termine "lgbt" sia usato come sinonimo di "Satana". Scrivono:

La locandina, dove campeggiano i colori dell'arcobaleno invertito, rappresentativo di un umanesimo senza Dio, del trionfo della gnosi sulla genesi, ci informa che l'iniziativa nasce dalla collaborazione tra l'associazione “Cammini di Speranza” – sezione Lombardia e la Diocesi di Cremona; l'obiettivo è di avviare un percorso di reciproca conoscenza, apprezzamento e accoglienza, avvalendosi anche del contributo di rappresentanti lombardi del “Progetto Giovani LGBT” e di “genitori con figli LGBT”.
La prima impressione che se ne riceve è di sconcerto: è davvero inquietante l'espressione “realtà cattoliche LGBT”, che ponendo sullo stesso piano la dimensione religiosa e quella relativa all'orientamento sessuale, di fatto contribuisce a legittimare e di conseguenza ad approvare comportamenti contrari all'ordine naturale, perciò definiti disordini nel Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 2357/58).
Lo stesso vale per i termini “giovani LGBT” e “genitori con figli LGBT”, che risultano riduttivi e degradanti perché definiscono una persona in base al proprio orientamento sessuale.

Il reale sconcerto è verso le stupidaggini che questa donna sembra capace di defecare. Evidente parte di quel fondamentalismo che va in giro a dire i gay non devono potersi sposare perchè loro li classificano in base all'orientamento sessuale, ma poi dicono sarebbe riduttivo usare la stessa classificazione quando si tratta di accoglienza. Il tutto confermando che a loro non freghi nulla del massaggio d'amore di Gesù, a loro interessa solo di poter giustificare l'odio nel suo nome citando leggi scritte dall'uomo. Sanno a memoria i testi con cui Benedetto XVI si è scagliato contro un gruppo sociale, poi si dimenticano dell'invito all'accoglienza di Gesù davanti a chi scappa fa fame e guerre.

L'articolo prosegue:

Sconcertante è anche la scelta del luogo che ospita l'evento: Santa Maria del fonte a Caravaggio, santuario che è nel cuore di milioni di fedeli in Italia e nel mondo, luogo sacro di indubbio rilievo nella devozione mariana.
Proprio a Caravaggio, il 20 giugno del 1992, S. Giovanni Paolo II rivolse un appassionato discorso ai giovani, richiamandoli alla bellezza della vita e alla necessità di impegnarsi nella sua difesa perché in ciascuna creatura umana rifulge l'immagine del suo Creatore.

La digressione è inutile, ma questa gente ama citare santi, papi e madonne per cercare di ingannare i bigotti e far credere loro che l'odio sia "caristiano". E da prassi non manca nemmeno una demoniaca costruzione di false contrapposizioni:

Siamo agli antipodi dell'interpretazione distorta del Vangelo proposta dall'associazione “Cammini di Speranza”, che scrive nel sito omonimo al capitolo relativo alla propria missione, di opporsi “ad una lettura esclusivista, fondamentalista e decontestualizzata del dettato biblico che contrappone l'unione eterosessuale all'unione omosessuale. Il progetto d'amore di Dio, che riguarda ogni uomo, non può essere compresso in forme statiche e storicamente determinate. I tempi sono maturi per porre, accanto alla famiglia eterosessuale tradizionale, anche il valore, non meno bello e ricco di simbolismo, delle coppie e delle famiglie lgbt”.

Si torna così a sostenere che se un uomo ha legittimato il loro odio, loro non tollerano lo si possa mettere in discussione. Sarebbe come difendere la schiavitù o la segregazione razziale perché un tempo le si giustificava con dei passaggi biblici.

Citando ossessivamente gli scritti di Benedetto XVI, aggiungono:

E’ utile ricordare, al riguardo, alcuni brani tratti dalla “Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali” (Epistula de pastorali personarum homosexualium cura) diffusa il 1 ottobre 1986 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede:
“L'attività omosessuale non esprime un'unione complementare, capace di trasmettere la vita, e pertanto contraddice la vocazione a un'esistenza vissuta in quella forma di auto-donazione che, secondo il Vangelo, è l'essenza stessa della vita cristiana.”
“Quando respinge le dottrine erronee riguardanti l'omosessualità, la Chiesa non limita ma piuttosto difende la libertà e la dignità della persona, intese in modo realistico e autentico.”
“Questa Congregazione (per la Dottrina della Fede, ndr) incoraggia pertanto i Vescovi a promuovere, nella loro diocesi, una pastorale verso le persone omosessuali in pieno accordo con l'insegnamento della Chiesa. Nessun programma pastorale autentico potrà includere organizzazioni, nelle quali persone omosessuali si associno tra loro, senza che sia chiaramente stabilito che l'attività omosessuale è immorale.”

Dicono così che i gay bruceranno all'inferno:

In definitiva questa iniziativa, più che un tavolo di dialogo, appare a tutti gli effetti una capitolazione alla mentalità del mondo, in opposizione a Cristo e al Vangelo, e perciò senza salvezza e senza speranza.
A questa amara constatazione si aggiunge l'aggravante di svolgersi in uno dei santuari italiani più amati e rappresentativi del mondo cattolico italiano.

Il delirio viene spacciato come una "argomentazione" alla loro crociata giudata da Amato:

Per tale ragione è stata promossa l'iniziativa di una lettera indirizzata al Vescovo della diocesi di Cremona, al Rettore del Santuario e al Presidente del Consultorio “Punto famiglia”, per replicare contro un atteggiamento di supina e spesso acritica resa a gruppi – peraltro ben organizzati e supportati – che parlano di integrazione, ma di fatto seminano divisione e confusione particolarmente nel mondo cattolico.

E certo! Mentre Amato è membro di molteplici lobby internazionale, mentre ha integralisti infiltrati in Senato e mentre il suo Gandolfini minaccia l'educazione dei figli altrui, questi cercano di creare paura dicendo che i gay credenti siano «ben organizzati e supportati» e che le loro istanze creerebbero «divisione e confusione» dato che Amato esige che il suo volere sia ritenuto dogma di fede.
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