Don Ottorino colpisce ancora. Dopo le preghiere anti-gay, ora porterà sull'altare l'imputata Silvana De Mari


Don Ottorino Baronio è il parroco anti-gay di Vicomoscano di Cremona. Da tempo impregnato in un sistematico tentativo di profanare la sua chiesa nel tentativo di renderla un palcoscenico di propaganda politica e di benedizione all'odio, finì alla alla ribalta delle cronache per la sua organizzazione di preghiere contro i gay e contro i migranti (nell'immancabile plauso del solito Mario Adinolfi). Fu anche involontario protagonista di una puntata de La Zanzara, durante la quale pregò contro i gay.
Probabilmente intenzionato a seminare nuovo odio, il prete risulta l'organizzatore di un convegno con Gianfranco Amato e Silvana De Mari che si terrà il 10 novembre prossimo. Stando alla locandina, pare prevedibile che i due saranno pronti a raccontare che la libertà di pensiero debba includere anche la diffamazione e l'offesa gratuita contro il prossimo. Non male, dato che per conto di Provita Onlus quello stesso Gianfranco Amato firmò numerose denunce contro chi osava esprimere opinioni contrarie al volere del fondamentalismo cattolico ed ora giura che la sua pupilla debba poter spacciare il pregiudizio per scienza, arrivando anche ad accusare un intero gruppo sociale di essere un pericolo sanitario e una minaccia per gli eterosessuali. Tesi, peraltro, per cui la signora De Mari risulta imputata per diffamazione aggravata e continuata in due distinti processi.
Siamo dunque all'assurdo in cui un prete abusa del suo abito talare per promuovere falsità che una donna vomita in un abuso dei suoi titoli accademici, con un professionista dell'omofobia che sarà li a raccontare che Dio odia i gay e che la Madonna voterebbe il suo Matteo Salvini.
Davvero il vescovo non ha nulla da dire mentre un suo prete usa la sua chiesa chiesa per rilanciare le tesi diffamatorie di un'imputata? E se la signora sarà condannata, il signor Ottorino Baronio potrà essere considerato suo complice e verrà convocato davanti a dei giudici per rendere conto delle sue colpe?

Il comizio risulta inserito nel calendario degli eventi di Nova Civilitas, ossia l'ennesima realtà fondamentalista creata da Gianfranco Amato, parte di quel gioco di specchi in cui i fondamentalisti tentano di moltiplicare i propri numeri grazie al'abitudine di parlare a nome di molteplici realtà. Il suo scopo politico appare in consueto, ossia l'attacco all'Unione Europea, la promozione del nazionalismo, la sponsorizzare del secessionismo e la benedizione dell'odio omofobico. Il tutto presentato attraverso questa aberrante locandina, ingiuriosa nell'abuso del tricolore italiano e faziosa nel giurare che le tesi della signora sarebbero «la verità» in quanto conformi alla propaganda di Gianfranco Amato:

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