Il sottosegretario Spadafora: «Con la Lega non ci saranno passi avanti sui diritti civili. Nel 2019, forse una legge contro l'omofobia»


Ospite questa mattina ad Agorà, il sottosegretario con delega alle pari opportunità Vincenzo Spadafora ha spiegato che la Lega è il principale ostacolo al riconoscimento dei diritti civili e che l'alleanza con Matteo Salvini non permetterà alcun passo in avanti sui temi riguardanti qualunque famiglia non sia bianca, eterosessuale e sedicente cristiania. Facendo i nomi, ha anche indicato nel leader del Carroccio e nel suo ministro Fontana i due personaggi più agguerriti contro le minoranze.
Nonostante a qualcuno lo scenario sembrerebbe meno ottimistico a giudicare da come ministro Fontana risulti iscritto all'associazione che scenderà che le donne siano condannate a 12 anni di carcere qualora beneficino della legge 194, lui assicura che non ci saranno passi indietro: «Non ci saranno abrogazioni di legge per conquiste che si sono già ottenute», ha detto.

Forse rendendosi conto che quella posizione non era certo rassicurante, ha iniziato a dire che l'assenza di quelle tematiche nel contratto di governo impediranno azioni legislative, ma lui crede che esista altro che «si può fare concretamente tutti i giorni». Come esempio, ha parlato del tavolo lgbt da lui istituito. Se bisognerà vedere quanto potrà servire dialogare se poi non si potrà legiferare, pare abbstanza evidente che ci si possa raccontare quale violenza subisca un bambino a cui l'integralismo cattolico vorrebbe strappare uno dei suoi genitori, ma se poi non si approverà una legge sulla stepchild adoption, quelle resteranno parole al vento.
Incalzato dalla conduttrice, Spadafora ha dichiarato di non credere che con questo governo ci potranno essere leggi a sostegno delle adozioni da parte delle famiglie omogenitoriali, ma si dice confidente che nel 2019 si potrà discutere con le opposizioni dell'introduzione di un'estensione della Legge Reale-Mancino anche ai crimini di matrice omofoba.

Negando che il nazionalismo e le politiche contro i migranti del suo movimento possano far identificare i 5Stelle come politici di destra, Spadafora ha illustrato quella che secondo lui sarebbe la regola per l'identificazione di quella che lui sostiene sarebbe l'unica disramante: «Se siamo d'accorso sui diritti civili, evidentemente non siamo una forza di destra».
Insomma, si sarebbe di destra solo se si vuole negare pari dignità al prossimo come se fossimo rimasti al tempo del fascismo. Peccato che nel resto d'Europa siano le destre ad approvare leggi contro l'omofobia o ad introdurre i matrimoni egualitari...

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