La NuovaBQ: «Noi cristiani siamo perseguitati dagli Lgbt. L'omofobia è liberà religiosa»


I gay sono cattivi e tu, povero sedicente "cristiano" che prova piacere sessuale ad ogni migrante che affoga nel Mediterraneo, non potrai manco più dire quanto ti facciano schifo i gay e quanto tu ritenga che siano inferiori a quell'eterosessualone di Riccardo Casioli che non perde mai occasione di vantarsi in pubblico di come lui abbia erezioni alla vista di una donna. Pare questa la nuova linea editoriale assunta da La Nuova Bussola Quotidiana, il sito ciellino che è quotidianamente impegnata nel raccontare stupidaggini che possano fomentare paura e quindi odio contro quel gruppo sociale che da anni è vittima della loro perversa offensiva.

L'ultima loro trovata terroristica è un articolo intitolato "Dice no all'evento gay e la scuola punisce il figlio" pubblicato in una rubrica denominata "Libertà religiosa" a ricordateci come loro sostengono che Dio sia un oggetto di propaganda politica utile a legittimare ogni più perversa forma di discriminazione e persecuzione del prossimo. Ed è surreale anche come raccontino che:

Una scuola londinese davanti alle proteste delle famiglie per la decisione di portare i bimbi a un pride Lgbt ha ripiegato senza avvisare su un altro evento arcobaleno. Una mamma ha protestato e il figlio è stato messo in castigo quattro ore: con lei alcuni genitori, mentre altri temono la persecuzione.

Vabbhe... mo' dicono pure di sentirsi «perseguitati» mentre ci raccontano patetiche reinterpretazioni della realtà. Ed è così che iniziano a raccontare pruriginosamente che:

Una mamma cristiana ha protestato perché suo figlio, un bambino di 5 anni, è stato costretto da una scuola londinese a partecipare a un evento gay, tenutosi lo scorso 29 giugno. Il suo dissenso ha avuto delle conseguenze. Suo figlio è stato messo in punizione complessivamente per quattro ore. E quando la mamma, Izoduwa Adhedo, di origine nigeriana, ha cercato di parlare con i responsabili della scuola, la Heavers Farm Primary School, per discutere i motivi della punizione, le è stato impedito l’ingresso. Già così sembra una storia che supera i confini della realtà, ma i particolari rendono il tutto perfino più inquietante.
Inizialmente la scuola londinese aveva inviato una lettera alle famiglie per invitarle alla parata Proud to be me («Orgoglioso di essere me»), prevista per il pomeriggio del 29 giugno e collegata alle varie celebrazioni che hanno preceduto il gay pride londinese di luglio. Di fronte alla protesta di un gruppo di genitori, la preside Susan Papas ha fatto solo un parziale dietrofront: ha lasciato perdere il corteo del pomeriggio, temendo che le famiglie dissidenti potessero organizzare una contromanifestazione rovinando il clima di allegra propaganda gay, e ha programmato un altro evento simile per la mattinata.

Non sembra un caso che Riccardo Cascioli parli di «propaganda gay» nell'uso di terminologie ideologiche ideate da quella Russia così vicina a quell'ultra-destar che lui cerca di promuovere in sfregio a Dio. Ed è forse in un miracolo simile a quello dei pani e dei pesci che la sedicente «mamma cristiana» diviene improvvisamente un «gruppo di genitori».

Guarda caso, dietro tutta la vicenda ecco che spunta il solito studio legale che si dice cristiano. Il sito ciellino racconta tutto eccitato come il Christian Legal Center abbia sporto denuncia contro la scuola accusandola di star «forzando un’agenda Lgbt molto aggressiva su bambini sotto i 12 anni di età in una maniera tale da compromettere i diritti genitoriali e perseguitare i genitori».
L'articolo spiega poi che non si sa se il castigo che sarebbe al bambino sarebbe stato corredato a quello che la sedicente «mamma cristiana» racconta ai siti integralisti, certo è che lei ha strappato suo figlio dai suoi amici per confinarlo un una scola in cui le sia garantito un indottrinamento omofobo secondo i suoi più perversi desideri.

Intanto la Bussola scrive:

Quando il 19 settembre la Adhedo è andata a esprimere le sue preoccupazioni alla Papas, è stata affrontata da un’insegnante - figlia della stessa preside - che indossava una maglietta con questa scritta: Why be racist, sexist, homophobic or transphobic, when you can just be quiet? [«perché essere razzista, sessista, omofobo o transofobo (nella neolingua crediamo si traduca così, ndr), quando puoi stare zitto?»]. Sorvoliamo sul calderone concettuale rappresentato artatamente da questa maglietta cara alle associazioni Lgbt, che per il resto - in quanto alla tanto declamata «tolleranza» e «libertà» che chiama «omofobia» qualsiasi voce dissonante - si commenta da sé.

Ed è sempre usando la religione come pretesto per creare paure e prendere impunità davanti alle discriminazioni, concludono:

Il CLC sta valutando un’azione legale contro la scuola londinese, che  L’associazione giuridica cristiana ha detto anche che, nonostante siano almeno una decina le famiglie ad aver protestato contro la celebrazione obbligatoria dell’evento gay, gli altri genitori sono riluttanti a parlare con la stampa perché temono che i loro figli possano essere «ulteriormente perseguitati e/o espulsi». Come ha spiegato la Adhedo, «dopo che mi sono lamentata del fatto che il mio bambino sia stato costretto a partecipare a un evento che va contro le nostre convinzioni cristiane, l’atteggiamento della scuola nei miei confronti è cambiato completamente. Conosco altri genitori che hanno paura di parlare a causa del modo in cui la scuola mi ha trattato». E ha poi aggiunto: «Non stavo nemmeno cercando di fermare l’evento del [gay] pride. Volevo solo che mio figlio ricevesse un’istruzione, piuttosto che un indottrinamento». Ma si dà il caso che sia proprio l’indottrinamento, a partire dai più piccoli, un caposaldo dell’agenda Lgbt.

Se il sito di Cascioli non dice altro, ben diversa è la versione presentata da tutte le altre fonti. La scuola Heavers Farm a South Norwood ha smentito con forza di aver organizzato una "parata del gay pride" e non risulta alcuna contestazione formale. E non pare dare affidamento alla versione raccontata da Casioli fatto che il Christian Concern sia  un'organizzazione evangelica conservatrice che opera come braccio legale che si prende in carico casi di discriminazione religiosa percepita.

Ma se Cascioli giura sulla Madonna che i gay vogliano indottrinare i bambini, come ci spiega che sia il suo amichetto Massimo Gandolfini a cercare continue incursioni nel Miur? E perché il suo sito difende i preti che vanno nelle scuole a indottrinare i bambini per poi lamentarsi se qualcuno parla loro di rispetto?
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