Le toghe verdi tornano a graziare Salvini: lui può rubare e sequestrare persone


Le toghe verdi potrebbero nuovamente graziare Matteo Salvini. Dopo la sentenza che ha decretato che la Lega può impunemente rubare 49 milioni di euro agli italiani e restituirli esentasse in oltre ottant'anni di rate, ora dicono che lui possa tranquillamente sequestrare chiunque voglia.
Ha dell'incredibile la richiesta di archiviazione del caso Diciotti, basato sul sostenere che i politici siano esentati dal rispetto delle leggi. Secondo il pm Carmelo Zuccaro l'ordine, la decisione di Salvini di impedire la libertà di movimento ai naufraghi sarebbe stata «giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri, di chiedere in sede Europea la distribuzione dei migranti in un caso in cui secondo la convenzione Sar sarebbe toccato a Malta indicare il porto sicuro».
Insomma, si scopre che il ricatto mediante sequestro di persona non costituirebbe reato...

Naturalmente Matteo Salvini è ricorso al suo proverbiale bullismo, dicendo che non tollera che qualcuno possa verificare la legalità della sua propoganda. Incurante di come il suo fermo sia costato centinaia di migliaia di euro, lamenta che le indagini sarebbero costare troppo e che la prossima volta non vuole più poter essere indagato. Promettendo una riforma della giustizia, sui social network scrive: «Mi auguro che la richiesta del procuratore sia accolta: io andrò avanti lo stesso. Mi pongo la domanda: ma chi ha indagato, cosa ha indagato? Lo dico con tutto il rispetto per la separazione delle carriere, senza intromettermi: il procuratore di Agrigento, Patronaggio, perché ha indagato? Quanto è costata quest'inchiesta? Quante persone ha coinvolto? Quanti uomini della giustizia e delle forze dell'ordine sono stati allertati per un reato che non esisteva? C'è da fare una riflessione anche su come funziona la giustizia in Italia».
Insomma, ben presto lui potrà disporre della vita altrui anche contro i più basilari diritti civili.
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