Perché rispetto Marco Carta e non Alessandro


In questo periodo ci sono stati due eventi significativi nel mondo LGBTQ che mi hanno particolarmente colpito, il coming out di Marco Carta e l'ottenimento di fama di Alessandro (che dice di essere un "ex gay"). Già dal titolo si può evincere come la penso ma facciamo un pò di chiarezza. Marco Carta si è recentemente dichiarato omosessuale e questo a portato a molte critiche che possono essere riassunte in: "perché solo adesso quando hai una fama in declino? Perché non prima? Tanto ha fatto coming out solo per tentare di rilanciarsi". Qui io dico che, di fronte a queste critiche, appoggio completamente Marco Carta. Una persona è libera di fare ciò che vuole nel rispetto altrui e nei tempi che ritiene, fosse anche vero che abbia compiuto il coming out solo per ragioni di marketing (il che vuol dire che ha vissuto più tempo nascosto, il che è peggio per lui) a me, sebbene non mi entusiasmi, va bene. Meglio lui che un Povia che spara caz*** dalla mattina alla sera solo per qualche visual.
Mentre Alessandro, o povero Alessandro, da me non otterrai mai nessuna compassione ne comprensione. Come una vittima può trasformarsi così facilmente in un carnefice. Per me è chiaro che abbia vissuto delle pressioni da parte della famiglia e dalla società in cui viveva per intraprendere il lavaggio del cervello (noto a molti con il nome di terapie di conversione) al solo fine di essere accettato da familiari e amici. Se così fosse (e si fosse fermato qui) troverebbe la mia comprensione e la voglia di aiutarlo ma no, è diventato come i suoi carnefici. Ha voluto fare da spot per una pratica pseudoscientifica tirando in ballo la religione al solo scopo di ottenere notorietà e, beh, in parte ci è riuscito (come il buon noto Luca di Tolve). Ma, per citare il Corvo: "non può piovere per sempre". Quando Alessandro vivrà una vita infelice, al di fuori dei riflettori, contornata dalla menzogna non avrà la mia benché minima compassione e, se mai un giorno oserà buttare giù le menzogne che ha costruito, in me (e spero in persone come me) non troverà alcuna comprensione. Lui è un bugiardo che ha fatto dei danni enormi ad altri omosessuali con ciò che ha detto. Lui rappresenta tutto quello che un Brandi o un Pillon vorrebbero avere, un bugiardo che per un pugno di apparizioni è in grado di compiere e di dire qualunque cosa (d'altra parte è dai tempi dei circhi con i freaks (fenomeni da baraccone) e degli zoo umani che alcune persone sviliscono la propria dignità per un pugno di monetine). Che dire, forse Marco Carta non è mai stato un grandissimo militante LGBTQ ma Alessandro è, come già detto, una vittima che smette di essere tale è diventa il peggior carnefice possibile (come gli ebrei che davanti ai nazisti denunciavano gli altri ebrei e, spoiler, alla fine non sono stati risparmiati nemmeno loro da quei folli deliri).

Marco S.
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