Provita invita a boicottare Barilla: «Si è piegata all’ideologia omosessualista. L'omofobia è buonsenso»


La Barilla ha creato un pacchetto di pasta speciale per il per il Word Pasta Day, sul quale erano raffigurate due donne che mangiano spaghetti. L'organizzazione forzanovista Provita Onlus, da anni impegnata in una feroce guerriglia per la promozione dell'odio contro i gay, se n'è uscita con uno dei loro soliti articoli propagandistici in cui raccontano una versione alternativa dei fatti.

Tale Manuela Antonacci scrive:

Potremmo dire che siamo alla frutta e invece no, siamo ancora al primo… e che primo! In salsa Lgbt, è proprio il caso di dire. Stiamo parlando degli “spaghetti saffici”, quelli che la Barilla ha presentato al Pasta World Championship: una gara culinaria svoltasi a Milano presso La Pelota il 24 e 25 ottobre, con nuove confezioni di pasta (Spaghetti Nº5) disegnate da Olimpia Zagnoli. Il packaging, quantomeno di cattivo gusto (soprattutto per un’azienda alimentare come la Barilla, legata al celebre marchio del Mulino Bianco e ai celebri spot de La Famiglia del Mulino che rappresentavano una classica famiglia italiana dall’esistenza felice, immersa nel verde) ritrae due donne una di fronte all’altra con uno spaghetto esce dalla bocca di una per finire nella bocca dell’altra. Ovviamente l’iniziativa sta meritando gli elogi sperticati del mondo Lgbt. Ormai da tempo, infatti, la Barilla è stata sottoposta a una sorta di “rieducazione” nel campo del marketing e della politica aziendale, ovviamente in salsa omosessualista.

Scopriamo così che la la signora Antonacci non solo conosce i neologismo coniati dai neofascisti contro i gay, ma giura anche che due donne che mangiano pasta sarebbero di «cattivo gusto» al contrario dei suoi manifesti in cui insulta i bambini rappresentandoli come prodotti solo perché spera che quel vecchietto del suo presidente possa rendere orfano chi è nato contro il  suo volere.
Immancabile è anche il sostenere che i gay sarebbero «una lobby» o che in un qualche modo impediscano ai poveri omofobi di poter dare libero sfogo al loro odio.

Sostenendo che il poveri Guido Barilla avrebbe avuto ragione a dire che i gay non devono essere considerati meritevoli di poter essere ritenuti famiglia dato che la loro organizzazione promuove l'idea che per essere famiglia serva un maschio che sappia citare la Bibbia per chiedere la sottomissione di una o più donne, aggiungono:

Dopo lo tsunami mediatico che si era scatenato, qualche anno fa, contro l’amministratore delegato Guido Barilla, a causa di un suo timido pronunciamento ai microfoni del noto programma radiofonico La Zanzara, nel quale aveva osato dire che (si noti bene), pur essendo favorevole ai matrimoni gay, tuttavia la sua personale idea di famiglia rimaneva quella formata da un uomo e da una donna, l’azienda aveva subito un pericoloso boicottaggio e, neanche a dirlo, un linciaggio mediatico che l’avevano spinta per timore di un tracollo finanziario a piegarsi all’ideologia omosessualista, tanto che secondo il Corporate Equality Index, una sorta di graduatoria stilata dall’Human Right Campaign che individua le aziende più gay friendly nel mondo, Barilla è da anni addirittura ai primi posti. Questo anche perché ormai si è rassegnata a far dirigere le proprie politiche aziendali da organizzazioni Lgbt come Catalyst, GLAAD e The 30% Club.

la realtà è ovviamente diversa da quella ricostruzione falsa e ideologica che viene proposta da un'organizzazione che vede nell'omofobia il proprio core business. Le polemiche hanno semplicemente accesso i riflettori su una realtà e Balilla ha potuto incontrarsi e conoscere persone che gli hanno permesso di cambiare idea. Ma è sostenendo che chi non è omofobo sarebbe un deficiente che l'organizzazione di estrema destra afferma:

Insomma si può dire, a buona ragione, che la libertà di pensiero (intesa nel senso di libertà di ragionare), nel nostro Paese e non solo, costa e pure tanto! Ma, all’inverso, è sin troppo sottostimato il rischio di cadere nel ridicolo che si corre quando, per salvare capra e cavoli, ci si piega all’ideologia dominante, magari salvandosi la pelle, ma perdendo l’appoggio e il consenso dei consumatori di buonsenso.

E tra tra i commenti tale Franca Cerolini minaccia: «Badi bene la Barilla che le famiglie del Mulino Bianco sono molte di più delle famiglie Lgbt, quindi stiano attenti a difendere la verità, nel presentare e pubblicizzare il modello naturale della famiglia, nel rispetto della verità, rischiano un boicottaggio di massa nei confronti dei loro prodotti. Non potete ingannare i giovani con modelli sbagliati».
Ecco, dunque, che per i seguaci di Provita Onlus, la tolleranza sarebbe un «modello sbagliato» e l'odio sarebbe ciò con cui vorrebbero fossero indottrinati i loro figli.
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