Provita sostiene che la libertà personale e l'autodeterminazione siano «simil-nazisti»


L'articolo 10 del d.lgs. 4 dicembre 1997 n. 460 vieta espressamente ai partiti e movimenti politici di poter godere dello status di «onlus». Eppure l'organizzazione politica Provita Onlus promuove odio esentasse in virtù di quello status di «onlus» che le è stato concesso nonostante sia nata come costola di Forza Nuova e nonostante promuova singoli candidati politici con tanto di bollini pubblicizzati in Senato con cui avrebbero certificato i politici di destra che avessero sottoscritto il loro programma politico.
Ed è sempre in un'ottica di promozione partitica che Toni Brandi è tornato a dire che lui non permetterà mai che gli altri possano prendere decisioni riguardanti la propria vita dato che lui esige di poter imporre loro la sua volontà.

Il tema è il fine vita, con Brandi che continua a ripetere che se Fabiano Antoniani era paraplegico e non si poteva suicidare, si sarebbe dovuto approfittare della sua disabilità per costringerlo a soffrire contro il suo volere. Ogni minuto di sofferenza che Brandi fosse riuscito ad infliggergli sarebbe stato per cui un piace superiore ad un amplesso.
Ma dato che la Corte Costituzionale pare indirizzata a riconoscere l'incostituzionalità di leggi che impediscano l'autodeterminazione alle sue vittime, è sulle pagine della sua organizzazione politica esentasse che il fondamentalista cerca di cambiare i fatti per creare una realtà alternativa che maggiormente si presti alla sua propaganda:

Sono in totale 62 i parlamentari italiani, fra Camera e Senato, che hanno deciso di aderire all’intergruppo per le scelte inerenti il “fine vita” (da leggere: “eutanasia”) e che hanno chiesto di calendarizzare la discussione. Lo hanno annunciato i rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni in seguito alla presentazione in Senato di un disegno di legge del parlamentare 5Stelle Matteo Mantero. Fra questi vi sono 24 esponenti del Movimento 5Stelle, 11 del Partito Democratico e soltanto uno di Forza Italia (il deputato Giusi Bartolozzi), oltre a 4 di Liberi e Uguali e altri del misto.
Fra le varie adesioni spuntano quelle di Emma Bonino, Monica Cirinnà, Tommaso Cerno, Elena Fattori, Rosa Maria Di Giorgi, Nicola Fratoianni, Roberto Giachetti, Riccardo Magi, Alessia Morani, Riccardo Nencini, Stefania Pezzopane, Barbara Pollastrini, Andrea Romano, Luigi Zanda…

È una lista di proscrizione a cui l'organizzazione ha provveduto a inserire forzature linguistiche che possano cercare di suscitare paura nelle vecchiette parlando di eutanasia (ma anche se l'eutanasia sarebbe un diritto, non è questo il tema attuale).
Cercando di trarre profitto politico, l'articolo passa bel presto alla promozione dei partiti di estrema destra vicini alle ideologie del loro presidente:

L’obiettivo degli aderenti all’intergruppo parlamentare, sembra essere quello di stravolgere completamente l’articolo 580 e fare in modo che finisca con il tradursi in una sorta di norma rivolta a sancire un “diritto al suicidio”. Ora naturalmente la battaglia si sposterà all’interno delle aule parlamentari dove va salutata positivamente la totale assenza di adesioni all’iniziativa da parte dei parlamentari di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (a eccezione dell’unica parlamentare azzurra sopra citata). Questo lascia ben sperare circa la possibilità, che ogni tentativo di legalizzazione dell’eutanasia, possa essere bloccato dall’azione congiunta del centrodestra unito, con l’auspicabile aggiunta di parlamentari dissidenti degli altri gruppi, il Pd e il M5S, sensibili alla difesa dei temi etici.

Tentando di usare la religione come mezzo di propaganda politica e dimenticando che le convinzioni personali non dovrebbero mai limitare la libertà di scelta altrui se non si vuole finire in una dittatura, Provita Onlus afferma:

Spiace tuttavia constatare l’adesione all’intergruppo da parte di esponenti cattolici del Pd come la senatrice Di Giorgi, già impegnata nella passata legislatura in favore del biotestamento. Lei assicura che non si arriverà all’eutanasia, ma viene smentita dall’Associazione Coscioni che dichiara: «L’adesione a una discussione su una legge sull’eutanasia si diffonde a macchia d’olio anche in Parlamento, infatti ulteriori 28 deputati e senatori hanno deciso di aderire all’intergruppo per le scelte di fine vita per chiedere insieme la calendarizzazione della discussione». Il rischio concreto è quello di strumentalizzare la decisione della Consulta per aprire definitivamente la strada a una legalizzazione di pratiche contrarie alla vita umana e figlie di quella stessa “cultura di morte” che da tempo si sta facendo prepotentemente strada in tutta Europa. Una mentalità simil- nazista che, paradossalmente, rischia sempre più di trasformarsi nel “pensiero unico” che guida il mondo.

Esatto. Voi forse non lo sapete, ma Toni Brandi giura su Dio che il «nazismo» fosse un qualcosa in cui le libertà personali venivano rispettate, non certo quel mondo idilliaco in cui Toni Brandi può importate le sue scelte agli altri e può impedire che la loro libertà di scelta sia rispettata. Ed il bello è che cita pure i suoi slogan sul «pensiero unico» mentre chiede che agli altri sia imposta la sua volontà e la sua strana concezione di vita (sempre che non siano bambini islamici, dato che in quel caso benedice la chiusura dei porti quasi sperasse che possano crepare annegati nel Mediterraneo).

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Nella foto: il presidente di Provita Onlus insieme al senatore leghista Simone Pillon quale relatore ad una manifestazione politica della Lega contro il governo Renzi.
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