Quei fondamentalisti finanziati da Putin che diventano i principali interlocutori della Lega


È preoccupante osservare come i fondamentalisti stiano divenendo i principali interlocutori del governo di Matteo Salvini. Se il leader leghista rilasciava interviste esclusive ai fondamentalisti de La Nuova Bussola Quotidiana, il ministro leghista Lorenzo Fontana pare ormai in simbiosi con i forzanovisti di Provita Onlus. Gli stessi forzanovisti al soldo di Putin che insieme a lui organizzeranno a Verona il meeting internazionale dell'integralismo omofobo organizzato.

È quanto di desume dai messaggi pubblicati sui social da Toni Brandi:


Tra le promesse del ministro leghista, ci sarebbe un «codice per la famiglia» che miri a incentivare la natalità nell'ottica in cui ogni donna dovrà cercare di produrre figli da offrire alla Patria. E la soluzione proposta è quella di pagare i figli prodotti dai cittadini:

La voce del buon senso Gli interventi sono contenuti in un emendamento governativo messo a punto dal ministro nell’ambito di un “pacchetto famiglia” composto da emendamenti governativi ed emendamenti presentati dalla Lega. Pilastro delle misure sarà l’aumento degli incentivi alla natalità che andranno oltre il vecchio bonus bebè con un rifinanziamento di 444 milioni di euro a fronte dei 400 previsti per l’ultima annualità dal precedente governo. Altra novità pensata da Fontana riguarda i figli: per ogni figlio successivo al primo è previsto un incremento del 20% sugli importi erogati. Saranno previste due fasce di reddito (fino a 7.000 e da 7 a 25.000 euro) per gli assegni alle famiglie.

Se 44 milioni in più su scala nazionale non paiono fare la differenza, non viene spiegato come si potrà prendersi cura dei propri figli una volta che l'incentivo statale alla loro produzione si sarà esaurito. Ma, più di ogni altra cosa, ci sarebbe da chiedersi perché mai queste misure vengano discusse con realtà di estrema destra  che si battono contro le famiglie e contro qualunque bambino non risultasse conforma ai distinguo su nazionalità, identità di genere ed orientamento sessuale decise dal loro presidente.
Sino a non troppo tempo fa, queste realtà erano etichettate come associazioni estremiste che non meritavano aula attenzione. Oggi sono gli interlocutori principali di un governo che sta progressivamente sdoganando il fondamentalismo più spinto.
2 commenti