Silvana de Mari dall'altare della chiesa di Vicomoscano: «I pride sono sempre una mostra di bruttezza»


Dopo le sue lezioni di fisting, è sempre dal'altare della chiesa di Vicomoscano di Cremona che la fondamentalista Silvana De mari ha cercato di promuovere odio contro i gay proiettando una serie di fotografie decontestualizzate sull'altare maggiore.
Si pare con un'immagine che dice sia stata presa da un pride, sostenendo che degli uomini starebbero «mimando azioni sessuali che un bambino può vedere». Mostrando degli slogan ironici, dice che i gay sarebbero «ossessionati dal sesso anale» e che non si amino come si vede in televisione «perché c'è sempre in mezzo l'ultima parte del tubo digerente, che contiene escrementi che sono uno cosa che puzza».
La donna dice anche che «I pride sono sempre una mostra di bruttezza. Persone che si sforzano di essere il più brutte possibile per dimostrarsi al peggio. Guardate questo. Persino conciati così vanno!». Ovviamente le immagini sono prese chissà dove e chissà da quale contesto, probabilmente in una qualche pagina di propaganda anti-gay che mischia immagini ironiche afotografie decontestualizzate in modo da renderle un oggetto che possa innescare odio.
A quel punto la signora De Mari si mette a pontificare che i gay sarebbero  dei disadattati e che «queste persone stanno esimendo una richiesta di aiuto. C'è uno sforzo violento nell'imbruttirsi. Se qualcuno cerca volontariamente il dolore c'è qualcosa che non quadra. Se qualcuno cerca volontariamente la bruttezza, c'è qualcosa che non quadra. Perdono tempo e fatica ad imbruttirsi. Queste foto non si possono vedere perché i giornalisti devono seguire un decalogo lgbt che dice che bisogna dire che un bambino con due maschi o due femmine starebbe benissimo. Ma davvero? E dove l'avrebbe detta la scienza questa fesseria? Non è mai stato dimostrato. Le ricerche americane funzionano con gente che chiamava le lesbiche di New York e gli chiedevano per telefono: Come sta il tuo bambino? Se queste dicevano "bene, grazie" avevano fatto la statistica».
Se può sembrare che nei virgolettati manchino dei pezzi, non è così. la signora De Mari inizia delle frasi e le conclude con tempi che non c'entrano nulla, quasi ossessionata dal suo cercare di promuovere odio contro i gay e le loro famiglie. Tant'è che la assicura anche che lei abbia visto migliaia di casi di bambini cresciuti da gay e che può assicurare ai presenti che la loro vita sarebbe «un disastro».

Dopo la sua digressione contro i gay, torna a giurare che lei veda gente nuda ai pride  e mostra l'ennesima immagine che puzza di bufala mentre dice che «i bambini vedono gente nuda».
Se in Italia i Pride sono organizzati con marcie sul modello delle manifestazione simil-Cigl, il fatto che nella sua fotografia si mostri una parata sembrerebbe spiegarci che la provenienza sia probabilmente d'oltreoceano. Interessante è la censura a livello dell'inguine anche se sui lati si vedono chiaramente i segni di un costume, così come sembra molto curioso che lungo la strada non si sia neppure una bandiera arcobaleno.
Ed infatti una ricerca in rete permette di appurare che la fondamentalista sia arrivata a pescare un'immagine che gira su Internet dal 2006, probabilmente scattata in Brasile. L'uomo indossa un tanga più coprente di quello esibito da molte ballerine del carnevale di Rio e l'attribuzione dello scatto ad una manifestazione lgbt viene sostenuta solo da siti dichiaratamente omofobi (un po' poco per credere che la sua partecipazione sia riconducibile all'unico pride al mondo senza colori arcobaleno).

Suscitando mormorii tra il pubblico grazie alle sue immagine da imbonitrice odinofoba che venderebbe l'anima al diavolo pur di screditare i gay, la signora De Mari inizia mostrare dei commenti privati pubblicati sui forum da adolescenti che hanno timori nel prevaricare sesso anale. Ed è sbraitano come un'ossessa che si mette a gridare per la chiesa: «Ma chi cazzo te lo fa fare? Ma come diavolo ti è venuto in mente? Il dolore equivale ad un trauma. Dove c'è dolore c'è danno. La mente normale tende a scansarsi dal dolore».
Peccato che la donna avrebbe potuto consultare un forum di adolescenti eterosessuali per scoprire che tante ragazze hanno le medesime preoccupazioni circa la penetrazione vaginale. Eppure il suo odio è sempre e solo indirizzato contro i gay, in un susseguirsi di affermazioni in cui la donna dice fieramente che il termine «normale» possa essere usato in opposizione ai gay.
Suscitando sguaiate risate tra il pubblico seduto nelle navate della chiesa, la donna dice che il sesso tra i gay puzzerebbe di merda e che non sia nulla di romantico nel loro rapporto.

Dopo l'ennesima digressione sulle feci, la signora De Mari sostiene che esisterebbero «libri che insegnano a subire una penetrazione». Ovviamente dice che la penetrazione si «subisca» dato che altrimenti non riuscirebbe a spargere odio. Dice che il fatto che sia consigliabile usare dell'anestetico significa che il rapporto non sarebbe naturale. Dice persino che non sarebbe naturale il fatto che sia consigliabile rilassante i muscoli prima della penetrazione. E dice che lo può sostenere «da medico», anche se pare ignorare che lo stesso si potrebbe dire di una donna eterosessuale che irrigidisce i muscoli durante una penetrazione.
La De Mari inizia così a dire che: «tengo molto agli omosessuali, ma sono il 3% della popolazione. Tengo molto di più alle donne che sono la metà della popolazione. Ed è colpa dei gay se alle donne i giornali femminili dicono che devono fare sesso anale». E dice anche che dei falsi scienziati oserebbero dire che può esistere sesso anche senza procreare, mentre lei dice che è inaccettabile non si dica che il sesso è solo procreazione.

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