A Napoli spuntano striscioni omofobi e inneggianti al femminicidio: «Meglio un figlio frocio che juventino. L'ho uccisa perché era juventina»


A lato di un'edicola votiva, lo slargo di via Fontanelle a napoli è stata tappezzata di slogan e striscioni anti-juventini che paiono andare troppo oltre la lecita rivalità sportiva.
Mischiando odio sportivo a sessimo, omofobia e persino inneggiamenti al femminicidio, su quegli striscioni si leggono frasi come: «Meglio una moglie troia o un figlio frocio che essere juventino», «Non l'ho uccisa perché ho scoperto che mi tradiva ma perché era juventina», «Il lunedì è come la Juventus, una merda» e «Salvini caccia via gli juventini», con tanto di bara disegnata ad indicare che se ne chiede l'uccisione.
Davanti a quello schifo, alcuni turisti si sono fermati a scattare fotografie, indice di come sembra che nell'Italia salviniana ci si sia ormai abituati ad ogni più perversa forma di odio. E se si sostiene che la donna possa e debba poter essere uccisa dal maschio, gli slogan sostengono che non ci possa essere nulla di peggio di una «moglie troia» o di un figlio «frocio». Evidentemente il marito puttaniere va benissimo.

Clicca qui per guardare le fotografie scattate da Il Mattino di Napoli.
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