Costanza Miriano attacca il contrasto al femminicidio: «Le donne che conosco io vogliono solo far figli, sono poche le vittime di violenza demestica»


Costanza Miriano è tornata a sminuire la gravità del femminicidio e ad inveire contro tutte quelle donne che si battono per il rispetto dei loro diritti. È noto che l'ideologia che guida il pensiero della fondamentalista Miriano si basa sul suo ambire alla «sottomissione» sessuale e fisica da parte di un maschio che dice debba essere brutale e violento per poter essere definito «virile», ma è da voltastomaco osservare come la si trovi pronta persino ad a inveire con inaudita ferocia contro le donne che hanno manifestato per i propri diritti.
Senza mai citare alcun dato verificale, è in un articolo apparso sul suo blog che la fondamentalista debutta col pontificare che «la violenza sulle donne non è in aumento rispetto al passato, e benché anche un solo caso basterebbe da solo a giustificare tutte le mobilitazioni del mondo, è evidente lo squilibrio di un tale martellamento». Il «martellamento» a cui lei fa riferimento sarebbero gli articoli di giornali che parlano del tema al posto di insabbiarlo come avveniva trent'anni fa.
Ed è così che, in linea con la propaganda fondamentalista, la Miriano inizia a cambiare i termini del discorso e a sostenere che, al posto di preoccuparsi delle donne che vengono massacrate di botte solo perché il marito pensa di essere il loro padrone, bisognerebbe occuparsi di come vietare alle donne di poter esercitare un'autodeterminazione sul loro corpo:

Nessuno almeno nel mondo dei media si mobilita contro la violenza sulle donne di pochi giorni di vita, quelle nel grembo della madre, uccise a decine di migliaia ogni anno. Nessuno contro la violenza sulle madri che hanno paura di portare avanti una gravidanza e si bevono le bugie sul fatto che l’aborto “non è niente”, e si perderanno per tutto il resto della loro vita il privilegio e la gioia e la fortuna di quel figlio. Nessuno contro la violenza sulle donne cristiane perseguitate, come Asia Bibi, o uccise, come le decine che muoiono ogni giorno, per la loro fede. Nessuno contro la violenza sulle donne costrette a essere uomini per lavorare, con orari da maschio e tempi e modi da maschio. Nessuno contro la violenza sulle donne che invece non vorrebbero lavorare, ma stare a casa con i propri figli almeno quando sono piccoli, ma non possono scegliere perché violentate da una necessità economica, in un sistema che si è preso due lavoratori – lei e il padre – al prezzo di uno. Io di donne ne incontro tante, ogni settimana in giro per l’Italia, e di casi di violenza domestica – terribile, paurosa, complicatissima da risolvere – ne ho incontrati pochissimi, di casi di donne che vorrebbero più figli e più tempo per loro, migliaia e migliaia.

Il citare la propria esperienza personale come punto di partenza per negare qualunque evidenza sia lontana dal proprio vissuto è l'atteggiamento tipico dell'analfabeta funzionale. Ed è così che ogni suo singolo preconcetto, ogni suo assurdo pregiudizio e ogni suo perverso desiderio vengono resi dogmi di fede su cui basare la sua condanna di chi ha opinioni, idee o aspirazioni diverse dalle sue. Il tutto senza mai dimenticare la sua esaltazione degli stereotipi di genere nel giurare che esisterebbero orari di lavoro «da uomo» perché lei sostiene che la donna debba necessariamente essere mamma mentre l'uomo può esimersi dall'essere papà.

Sempre alterando le tesi delle donne al fine di promuovere la sua ideologia, la signora Miriano inizia a raccontare che l'essersi sposati in chiesa annullerebbe la possibilità di violenze domestiche:

Il femminismo cerca e in qualche modo è riuscito a imporre la grande bugia che si possano avere rapporti sessuali, volendo, anche totalmente liberi disimpegnati e senza conseguenze. La verità è che a volte si può, a volte no, perché il cuore dell’uomo e della donna è un mistero, e il sesso scatena le parti più inconsce e misteriose di noi, a volte anche le peggiori, in determinate circostanze. Cosa che per l’uomo si può tradurre in violenza – sì, l’uomo è più forte fisicamente e a volte più violento della donna – e per la donna in atteggiamenti manipolatori e di controllo (sto parlando di relazioni vissute senza la grazia sacramentale).

Al solito, l'impressione è che questa gente parli perché ha una bocca. Avesse analizzato i fatti o avesse fatto visita ad un centro anti-violenze, saprebbe che spesso il bigottismo religioso alimenta la paura nella denuncia. Si ha paura di cosa diranno i parrocchiani di una moglie che denuncia so marito o ci sarà il rischio di incappare in preti che invitano a sopportare le violenze dicendo che Dio non vuole che si possa divorziare.
A spiegarci come le sue teorie si basino sul nulla è la stessa Miriano, che tra i commenti è costretta ritrattare le sue teorie davanti ad un utente che le chiede se abbia dati statistici che avvalorino il suo sostenere che chi vive «relazioni vissute senza la grazia sacramentale» subirebbe minori violenze. Ed è in quella sede che la signora risponde:

No, ovviamente, perché non esistono statistiche sulla grazia! Io non dico che chi è sposato in chiesa è meno violento, dico che vive nella grazia lo è. ovviamente non tutti quelli che si sposano in chiesa vivono nella grazia.

Detta la sua ennesima stupidaggine, è nell'articolo che la signora Miriano passa a negare che le mobilitazioni delle donne contro la violenza possano servire a qualcosa:

Le manifestazioni di piazza non servono a niente in questo caso (esiste qualcuno al mondo che dica che è bene picchiare una donna?), ed è bene ricordare che il femminismo è nato grazie a un disegno non nato dal basso, dal cuore delle donne, ma finanziato dall’alto da grossi gruppi di potere, che sono stati abilissimi nell’intercettare quello che era un desiderio buono e vero delle donne. Il desiderio di essere viste, valorizzate, guardate. Sarebbe molto più utile convincere donne e uomini a riscoprire la loro alleanza, a deporre l’ascia di guerra, a scoprire che sono stati progettati per funzionare insieme, per aiutarsi alla conversione reciproca, a rendersi più uomo e più donna.

Evidentemente la signora Miriano non ha capito davvero nulla. Davvero crede che le donne vogliano solo essere «guardate» o che dietro il femminicidio ci siano incomprensioni tra i sessi? Davvero non capisce che il problema è generato da quegli stereotipi che lei incoraggia e promuove a danno della vita e del futuro di molte altre donne?
La semplificazione per cui il femminicidio dipenderebbe solo da come l'uomo avrebbe più forza è una negazione delle cause psicologiche, etniche e culturali alla base del fenomeno. Fosse così, avrebbe ragione la lega di Matteo Salvini nel dire che bastano pistole e spray al peperoncino perché le donne possano sentirsi sicure...

Tra i commenti, un altro messaggio della Miriano ascia sbigottitoti. La donna pare tutta gongolante davanti a chi gli suggerisce di usare la violenza contro le donne per creare odio contro gli islamici, assicurando che seguirà il consiglio e userà le vittime come mezzo per vomitare odio e negare che nella Bibbia esistano centinaia di figure femminili vittima di violenze (per non parlare di quel paolo di Tarso che è stato citato come pretesto per giustificare innumerevoli violenze sulle donne). Scrive:


La teoria per cui il Corano inviterebbe a picchiare le donne è stata più volte sostenuta da Il Giornale ed altre testate vicino al fondamentalismo di estrema destra, soliti citare il verso 34 della quarta Sura del Corano, ossia il capitolo interamente dedicato alle donne. In quella sede si legge:

“Le virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse”, è il passo incriminato.

Il termine arabo che nella traduzione italiana è indicato come «battetele» è «wadribuhunna», usato per indicare l’acqua che colpisce il viso durante il lavaggio o l’atto di viaggiare. Laleh Bakhtiar. Alcuni esperti sostengono che quella parola dovrebbe essere tradotta con il verbo «mandare via».
Ma se la ferocia anti-islamica della signora Miriano si basa sulla sua reinterpretazione di un versetto, curioso è come taccia davanti ad una Bibbia in cui leggiamo brani come:
  • Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; 14 e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia (1-Timoteo 2,12-15)
  • Non dare l'anima tua alla tua donna, sì che essa s'imponga sulla tua forza. (Siracide 9, 2)
  • Non dare l'anima tua alle prostitute, per non perderci il patrimonio. (Siracide 9, 6)
  • La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza mestruale. Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole. Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo (Levitico 15,25)
  • Voglio tuttavia che sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, l'uomo è capo della donna e Dio è capo di Cristo. Ogni uomo che prega e profetizza a capo coperto, disonora il suo capo; al contrario, ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, disonora la sua testa, perché è come se fosse rasa. Se una donna, dunque, non vuol portare il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è vergognoso per una donna essere rasa, si copra col velo. L'uomo, invece, non deve coprirsi la testa, perché è immagine e gloria di Dio; mentre la donna è gloria dell'uomo. Infatti, l'uomo non ebbe origine dalla donna, ma fu la donna ad esser tratta dall'uomo; né fu creato l'uomo per la donna, bensì la donna per l'uomo. Quindi la donna deve portare sul capo il segno della podestà per riguardo agli angeli. (1 Corinti 11, 3-10)
  • Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni, un aiuto adatto a lui e una colonna d'appoggio. (Tobia 8,6)
  • Come in tutte le chiese dei Santi, le donne nelle riunioni tacciano, perché non è stata affidata a loro la missione di parlare, ma stiano sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono essere istruite in qualche cosa, interroghino i loro mariti a casa, perché è indecoroso che una donna parli in un'assemblea. Forse è uscita da voi la parola di Dio? O è giunta soltanto a voi? Se uno crede di essere profeta o avere i doni dello Spirito, riconosca che quanto scrivo è un ordine del Signore. Se qualcuno non lo riconosce, non sarà riconosciuto. (1 Corinti 14, 34-38)
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