Dopo le polemiche per l'articolo di Panorama, Belpietro torna ad attaccare gli adolescenti trans con un nuovo articolo a firma di Massimo Gandolfini


La denigrazione, l'insulto e l'attacco alla vita umana è ciò su cui ormai si basa il fatturato di Maurizio Belpietro, il sedicente ariano che pretende siano conferiti meriti civili ed economici ai suoi coiti, al olore della sua pelle, al suo disprezzo per il pessimo. E quotidiano è ormai anche il suo feroce e violento attacco alle persone lgbt, veicolato attraverso i peggiori nomi del fondamentalismo organizzato.
Dopo aver trascorso anni a spacciare per informazione i comunicati stampa della Manif pour tous e dopo essere stato premiato da Massimo Gandolfini e dalla lobby di Ignacio Arsuaga per il suo contributo all'odio organizzato, non ci si stupisce più che possa arruolare come scribacchina persino quella Silvana De Mari che ha latinizzato a piacere a Belpietro dopo la sua condanna per diffamazione aggravata verso i gay e che che, con voce stridula e cacofonica, continua a squittire che i gay sono una minaccia sanitaria, che l'omosessualità sia «scientificamente» da intendersi come un «comportamento appreso» che lei giura sul nome di Dio possa essere «disappreso» in nome di quelle fantomatiche «terapie riparative» che il resto della comunità scientifica indica come provata causa di adolescenti spinti al suicidio in nome del pregiudizio e dell'odio fondamentalista. Il che ci porta a ritenere che lo stare con la Silvana De Mari equivalga ad essere complici nell'uccisione di adolescenti innocenti sacrificati sull'altare di un'ideologia filo-nazista.

Ma dato che al peggio non c'è mai fine, è in occasione del santo Natale che Maurizio Belpietro si lancia nel sostenere che sarebbe scientifica,mente provato che i bambini transessuali siano «scientificamente» sbagliati perché lo dice Massimo Gandolfini, ossia il gran sacerdote dell'odio omotransofobico organizzato italiano:



È ormai un dato di fatto che la propaganda di Massimo Gandolfini si basi sull'abuso quotidiano del nome dei bambini per promuovere quella sua ideologia che va contro proprio il loro supremo interesse. Perché lui potrà anche dire che è per «difendere i bambini» che esige sia impedito qualunque contrasto al bullismo omofobico, ma probabilmente chi verrà picchiato a sangue per colpa sua non si sentirà così «difeso» dalle sue stupidaggini sul quel fantomatico «gender» che il fondamentalismo si è inventato dato che questa gente non pare avere manco il coraggio di dire chiaramente che loro vogliono sostenere il sessino e vogliono promuovere i loro retrogradi stereotipi di genere.
E qui, insultando l'intelligenza, Gandolfini giura su Dio che una persona transessuale vivrebbe bene se la sia fa sviluppare per poi infliggerle dolorosissimi interventi demolitivi. Non è difficile comprendere che far sviluppare un seno per poi doverlo amputare è più invasivo che permettere interventi chirurgici su un seno che non si è sviluppato grazie a dei farmaci, ma Gandolfini spergiura il contrario. Anzi, cavalca con quanta più ferocia gli sia possibile lo stigma che i lettori di un calcinaccio come quello di Belpietro provano contro le persone trans, al punto da basare la sua intera tesi sulla percezione negativa che gli eterosessuali di estrema destra provano contro chi non è espressione di sé stessi in quanto si credono massima espressione della supremazia ariana.
La malafede emerge ancor più evidente quando nel sottotitolo il signor Gandolfini dice che la transessualità sarebbe «confusione sessuale» in nome di quei fantomatici studio che non precisa siano stati condotti esclusivamente da organizzazioni legate al fondamentalismo religioso.

Già nei giorni scorsi Maurizio Belpietro attaccò ferocemente gli adolescenti trans dalle pagine di Panorama (la rivista di cui è diventato direttore dopo l'inquisizione) e dedicò vari articoli al suo sostenere che i genitori di quei bambino non dovessero rompergli le scatole chiedendo rispetto e verità per i loro figli. Ci sarebbe da domandarsi se l'articolo di Gandolfini non sia la punizione che ha deciso per loro: lo hai criticato? Bene, allora lui userà i suoi soldi per cercare di creare odio contro i tuoi figli e per danneggiare la loro vita, sia mai che magari non riuscirà pure a spingerli al suicidio.

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Nella foto: Filippo Savarese (CitizienGo), Maria Rachele Ruiu (Manif pour tous), Massimo Gandolfini (comitato "difendiamo i nostri figli"), Maurizio Balpietro, Jacopo Coghe (Manif pour tous) e Simone Pillon (il senatore leghista che lavora come faccendiere di Gandolfini).
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