Giorgia Meloni incontra Brian S. Brown ed annuncia la sua partecipazione al World Congress of Families


Giorgia Meloni ha annunciato la sua adesione e partecipazione al World Congress of Families, la reunion fondamentalista che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo del 2019 sotto l'egemonia degli evangelici statunitensi e degli ortodossi russi.
«Io ci sarò perché la Difesa della Famiglia naturale e della vita umana sono una priorità nell'impegno politico di Fratelli d’Italia», ha dichiarato la donna in quel suo ossessivo tentativo di ridefinire il temine «naturale» che lei sostiene debba essere inteso come un sinonimo di «eterosessuale». L'annuncio è giunto dopo il suo incontro con Brian S. Brown, il presidente dell’International Organization for the Family e del National Organization for Marriage che si batté contro l'approvazione del matrimonio egualitario negli Stati Uniti.
L'incontro è avvenuto alla presenza delle associazioni fondamentaliste Provita Onlus e Generazione Famiglia, da anni impegnati nella promozione dell'omotransofobia. L’adesione della Meloni, segue quella del vicepremier leghista Matteo Salvini, il ministro leghista Lorenzo Fontana, il governatore del Veneto Luca Zaia, il sindaco di Verona Federico Sboarina, il primate della Chiesa ortodossa in Italia Alessandro Meluzzi e il fondamentalista Diego Fusaro.

«Ci ha fatto davvero piacere l’adesione di Giorgia Meloni e di Fratelli d’italia al Congresso mondiale delle Famiglie», hanno commentato Brandi e Coghe, «soprattutto perché si tratta di un movimento politico che, da tempo, sta mettendo in atto iniziative significative nel campo della difesa della vita umana e della famiglia naturale. Non ultima la presentazione di una mozione nel Consiglio Comunale capitolino per far sì che Roma potesse ottenere lo status di “città amica della vita” con l’inserimento di questo principio nello statuto e con la conseguente necessità di sostenere economicamente tutte le associazioni impegnate nella difesa dei nuovi nati e contro l’aborto. Mozione che purtroppo è stata bocciata grazie all’opposizione del sindaco Virginia Raggi, del M5S e dei partiti della sinistra. E non dimentichiamo la protesta che, sempre il gruppo di FdI ha sollevato in Campidoglio contro la rimozione dei nostri manifesti, affissi nell’ambito della campagna pubblicitaria contro l’utero in affitto disposta dal Comune di Roma. Una vicinanza che oggi si è ulteriormente evidenziata nel sostegno e nella partecipazione attiva al WCF».
4 commenti