Il senatore leghista Simone Pillon, tra presepi e minaccie agli studenti lgbt


Il senatore leghista Simone Pillon ha modificato la copertina del suo profilo Facebook per piazzarci un bel presepe che potesse risultare simbolo della consueta strumentalizzazione leghista dei simboli religiosi. A detta loro, infatti, la Madonna e san Giuseppe sancirebbero la supremazia della loro presunta «fede religiosa» e rappresenterebbero oggetti da poter imporre contro gli altri ad ode della loro smania di predominio.
Con il bue e l'asinello ostentati sul suo profilo, Pillon si dice a posto con i suoi precetti religiosi anche dopo aver contribuito a sbattere per strada decine di migliaia di disperati, aver appoggiato la libera vendita di armi e aver depenalizzazione dell'omocidio volontario compiuto all'interno della propria proprietà privata.
Coerentemente con la sua ideologia, nel suo presepio Gesù ha pelle bianca (sia mai che se ne ricordino le origini extracomunitarie) e non v'è traccia di quella mancata accoglienza che lui è il primo a promuovere.

Sinceramente c'è da chiedersi come non ci si possa sentire offesi da un simile abuso politico della religione:


I propositi natalizi di Pillon proseguono con il suo mostrarsi tutto felice nel sapere che grazie a lui migliaia di studenti lgbt saranno privati da qualunque protezione dal bullismo omotrasfobico. Parlando di «vittoria» e di «questionario omosessista», il senatore non pare trattenere la sua eccitazione alla notizia del ritiro del questionario predisposto dall'Università di Perugia per un'analisi del fenomeno del bullismo nelle scuole umbre:


Incontentabile nel suo dispensare odio contro i gay, è ricorrendo ad offese gratuite che il leghista torna a giurare su Dio che i gay debbano essere ritenuti in contrapposizione alle «famiglie» eterosessuali di cui lui si proclama rappresentante, spiegando che è nel nome del bambin Gesù che lui tenterà di danneggiare i gay e di difendere chi promuove odio contro di loro. Proponendoci una delle tante riletture ideologiche con cui lui spera di fomentare contrapposizioni sociali a danno di interi gruppi sociali, scrive:


La sua è una chiara minaccia: lui non smetterà «mai» di tentare di ledere la dignità dei gay per fatturare sulla loro persecuzione. Ed intanto allestisce presepi dicendo che sia quello a renderlo «cristiano» mentre ogni suo singolo gesto parrebbe dimostrare l'esatto opposto.
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