La programmazione di Focus in occasione della Giornata Mondiale per la lotta all'Aids


Sembra follia, ma nell'Italia leghista del 2018 può capitare che la lobby integralista guidata da Massimo Gandolfini ottenga una circolare del Miur che vieta di poter parlare di sessualità nelle scuole. Gandolfini e Pillon non provano neppure a nascondere come il loro principale obiettivo sia quello di negare ogni possibile tutela ai bambini vittima di bullismo omotrasofobico, chiedendo che ad ogni singolo genitore omofobia vanga garantito il presunto «diritto» di disinformare i propri figli per indottrinarli ad un odio che si basi sull'inculare nelle loro menti i falsi stereotipi che ossessionato i loro genitori, in un clima in cui alla scuola verrà impedito di poter mettere in discussione quelle bugie senza un loro consenso scritto.
Ma a finire nella lista delle tematiche censurate dai fondamentalisti leghisti c'è anche ogni tematica abbia un qualche legame con la sessualità. Ad esempio non si potrà più dire ai ragazzi che il preservativo serve a garantire protezione dalla malattie sessualmente trasmissibili dato che qualche genitore potrebbe preferire un figlio morto ad un figlio che si comporta in modo responsabile. In fondo i seguaci di gandolfini proponevano come inno del suo movimento la canzoncina promossa da Maria Rachele Ruiu che inneggiava al sesso bareback.

Insomma, con quarant'anni di ritardo, il governo giallo-verde pare voler scimmiottare quel governo Bush che si rese responsabile di milioni di morti attraverso il loro sperare che sarebbe bastato far finta che l'Aids non esistesse e tutto sarebbe passato da sé.
Per questo è importante che la società civile faccia ciò che il governo si sta rifiutando di fare, garantendo  informazione anche se Gandolfini vorrebbe vietarla ai figli altrui. Peccato che, a sfogliare il palinsesto televisivo scelto dalle principali reti televisive italiane in occasione della giornata Internazionale per la lotta all'Aids, sembra proprio che il tema sia stato ignorato da quasi tutti i grandi network. L'unico canale che pare aver scelto di organizzato una programmazione incentrata sul tentativo di fare informazione è Focus, che ha aperto il suo speciale alle 17 con il commuovente documentario "Aids: cronaca di una rivoluzione". Forte di una nomination agli Oscar, l'opera narra come, alla fine degli anni '80, un gruppo di attivisti di ACT UP abbia aspramente combattuto per ottenere che l'HIV fosse considerato un tema d'interesse pubblico e che autorità, legislatori, servizio sanitario e multinazionali farmaceutiche americane si attivassero per combatterlo. Il documentario risulta disponibile via streaming su Mediaset Play.

Degni di nota sono anche gli intro pubblicitari con cui il canale ha coinvolto alcuni nomi noti delle reti Mediaset per lanciare i loro appelli contro il silenzio che ruota attorno ad una malattia che è tutt'altro che scomparsa.

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