La storia taciuta di Lucia Perez


La sua storia ha indignato mezzo mondo ma in Italia è stata relegata in un qualche trafiletto dato che non si trattava di una Pamela Mastropietro che Salvini avrebbe potuto mettere a frutto per fomentare odio razziale a beneficio del suo tornaconto elettorale.
Lucia Perez aveva solo 16 anni. È morta dopo essere stata drogata, stuprata e seviziata con un palo nel retto, ma tre imputati assolti dall'accusa di omicidio e stupro perché i giudici argentini sostengono che la ragazza sarebbe stata consenziente.
I fatti risalgono all'8 ottobre 2016, quando la studentessa di quinta superiore è stata scaricat ada due uomini davanti ad un ospedale di Mar del Plata, a pochi chilometri da Buenos Aires. Morirà poco dopo e l'autopsia ha permesso di scoprire che la sedicenne era stata brutalmente stuprata e torturata con un oggetto contundente inserito nel retto che ne avrebbe causato la morte.
A processo finiscono due imputati: il 23enne Matías Farías, e il 41enne Juan Pablo Offidani. I due avrebbero sfruttato la dipendenza dalle droghe della ragazza per trascinarla nell'appartamento del 23enne con marijuana e cocaina. Lì l’avrebbero stuprata e avrebbero cercato di occultarne la morte. La difesa ha invece sostenuto che morte della ragazzina sarebbe avvenuta durante un rapporto sadomaso (così avrebbero giustificato l’utilizzo di un bastone) di natura consenziente. Per i giudici Pablo Viñas, Facundo Gómez Urso e Aldo Carnevale, la versione più credibile sarebbe stata quella dei due uomini e hanno sostenuto che non dovesse essere loro imputato nemmeno l'omicidio colposo che sarebbe d'obbligo davanti a quella che loro sostenevano fosse stata una conseguenza accidentale. Il 28 novembre 2018 hanno dunque assolto i due responsabili dei fatti.
Nel mondo (ad esclusione dell'Italia) la gente è scesa nelle piazze per protestare contro una giustizia che avrebbe calpesta la dignità della vittima, solo perché donna: «Lucía Pérez è stata uccisa due volte. La prima dagli esecutori diretti; la seconda, da coloro che li hanno assolti e che così hanno negato che due adulti che somministrano cocaina per assoggettare un’adolescente sono responsabili di abuso e femminicidio», spiegano.
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