Matteo Salvini rende omaggio a un pregiudicato in odore di mafia


«Io stesso sono indagato. Sono un indagato in mezzo ad altri indagati». Così Matteo Salvini si è rivolto a Luca Lucci, arrestato insieme ad altre 22 persone nel giugno 2018 per traffico di droga. Lo sorpresero con 600 chili di cocaina. Lucci è un uomo vicino a Giancarlo Lombardi, detto Sandokan, capitano dei Guerrieri ultras che oggi risulta indagato per riciclaggio con contatti al clan palermitano Fidanzati e alle cosche Sergi e Papalia.
Matteo Salvini lo ha omaggiato mentre si è recato all’Arena Civica di Milano per partecipare alla festa per i 50 anni della Fossa dei Leoni, il gruppo milanista sciolto nel 2005. Siamo dunque in un Paese in cui il Ministro degli Interni si reca a rendere omaggio a un pregiudicato in odore di mafia, festeggiando un gruppo che è stato sciolto a seguito di agguati e gambizzamenti in perfetto stile mafioso da parte dell'allora gruppo dirigente.
Nel 2009, Lucci picchiò anche l'interista Virgilio Motta che, a seguito delle su percosse, perse un occhio e conseguenzialmente il lavoro. Non avendo mai ottenuto il risarcimento stabilito dal tribunale, Motta si è suicidato nel 2012. L'uomo che lo ha spinto a tale gente posa oggi tutto sorridente nelle fotografie in cui il  posa al fianco del ministro dell'Interno, un ministro che non perde occasione per ribadire che lui è dalla parte dei pregiudicati, non ha problemi con chi toglie la vita ai lavoratori e ha un forte apprezzamento per il bullismo, la violenza e la sopraffazione.
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