Omofobia, due aggressioni in pochi giorni a Ragusa. Arcigay: «Violenza sfrontata»


«Quando i violenti, anziché scappare e temere la sanzione, reiterano le proprie prevaricazioni nello spazio pubblico, è segno che si sentono forti e che c'è qualcosa nella politica e nella società che li legittima a sentirsi tali». Lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, davanti alla notizia delle due aggressioni avvenute nell'arco di pochi giorni ai danni di persone omosessuali a Vittoria, nel Ragusano. La seconda ha coinvolto proprio la delegazione locale di Arcigay, che aveva appena lasciato l'incontro con il commissario prefettizio, convocato proprio per reagire al primo fatto violento. «Ciò che colpisce - prosegue Piazzoni - è la spavalderia con cui i violenti, nonostante la denuncia pubblica e la presa di posizione delle istituzioni, non arretrano ma anzi si impossessano degli spazi pubblici, come strade e piazze, rendendoli teatri delle loro scorribande. L'assenza totale di deterrenti, innanzitutto legislativi, unita a una propaganda che eleva a politica l'omotransfobia, la misoginia e il razzismo, sono evidentemente ingredienti che stanno alla base di questi fatti. Al governo, che ci racconta di poter cancellare mafia e povertà a colpi di tweet, chiediamo la serietà di farsi carico innanzitutto della responsabilità di questo clima. Un passo in questa direzione, infatti, sarebbe già di per sé utile a ristabilire la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, fiaccando la sfrontataggine di chi è convinto di godere del silenzioso appoggio di chi oggi occupa le posizioni di potere. Ai ragazzi aggrediti e al presidente di Arcigay Ragura Igor Marco Garofalo va tutta la nostra solidarietà».
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