Provita loda i raid omofobi volti ad impedire la priorità educativa ci chi vuole insegnare il rispetto ai propri figli


Si fa fatica a star dietro all'enorme quantità di odio transomofobico che l'organizzazione forzanostasta Provita Onlus si premura di immettere nella rete. Intenzionati a sostenere che l'odio sia lecito e che si debba poter aggredire chiunque non risulti conforme al modello del nuovo arianesimo che Brandi teorizza si basi suoi suoi pruriti sessuali e sulla sua ostentata passione per le donne, è lodando chi organizza raid omofobi che scrivono:

Di fronte alla moda delle “Drag Queen Story Hour“ che sta prendendo piede in America (di cui abbiamo detto … e l’han fatto anche nel contesto del gay pride a Milano e a Palermo ultimamente), gran parte delle persone, pur considerando la cosa orrenda, non hanno il coraggio di protestare: i travestiti, con i loro costumi sgargianti, leggono storie a tema Lgbt ai bambini dai tre anni in su, nelle biblioteche pubbliche. Opporvisi sarebbe certamente considerata omofobia. Ma gli attivisti dell’associazione Mass Resistance non hanno avuto paura dello stigma di omofobi.
Del resto lo scopo dichiarato dei protagonisti di questi eventi è quello di dare ai bambini modelli “positivi” e sfacciatamente omosessuali e incoraggiare i bambini a sfidare le rigide restrizioni imposte dalla mentalità binaria di quegli ottusi che pensano che il sesso e il genere debbano coincidere e sia solo maschile o femminile.

La propaganda di Brandi torna ancora una volta a manifestare la sua ipocrisia, con un'organizzazione che chiede che si vieti qualunque contrasto al bullismo omofobico in nome di come loro sostengano che un genitore omofobo dovrebbe avere il "diritto" di poter indottrinare all'odio proprio figlio per poi chiedere che si impedisca ai genitori più intelligenti di poter decidere a chi far leggere le storie ai propri figli. Insomma, Brandi esige che i figli altrui siano sottoposti al suo indottrinamento ideologico e ci mostra chiaramente come a lui non freghi nulla dei genitori a meno che non possa usarli a proprio vantaggio e a danno dei bambini.

In quel populismo ideologico in cui Brandi ha tentato di appropriarsi del termine «famiglia» al fine di trasformarlo in una entità stratta che si baserebbe solo ed unicamente sull'odio contro i gay, ecco che ora si mette ora a che i «genitori» sarebbero tali solo se integralisti ed assetati di odio:

Recentemente in una grande libreria, The Cellar Door Book store, a Riverside, in California, i genitori aderenti a Mass Resistance hanno parlato personalmente con la proprietaria per cercare di convincerla a disdire l’evento programmato. Due di questi genitori, allora, hanno partecipato all’evento e l’hanno filmato. La proprietaria della libreria voleva cacciarli, ma se l’evento è pubblico, hanno detto, noi siamo pubblico. Molto fermi, educati, senza paura, hanno detto chiaro e tondo cosa pensavano dell’evento. È arrivata la polizia che ha invitato i due a uscire. In piedi fuori dal negozio, hanno tranquillamente spiegato alla polizia cosa stava succedendo dentro e perché loro volessero filmare la cosa. I poliziotti non si sono dimostrati affatto ostili! Il video è stato pubblicato su Facebook ed è diventato rapidamente virale.
È scoppiato il caso e la cosa è finita in Tv. L’intervista è stata confezionata ad arte per far apparire i genitori di Mass Resistance come “odiatori”, ma in realtà essi hanno potuto esprimere in modo chiaro e pacato le loro ragioni. E questo è sicuramente un successo perché in questo modo sono state sicuramente informate molte persone di ciò che accade nelle Drag Queen Story Hours. E non solo: l’opinione pubblica ha preso atto che ci si può opporre, e che ci sono persone che si oppongono, a questa ignobile manipolazione delle menti dei bambini.

Insomma, se Brandi chiede l'arresto di chi osa contrastare i vescovi che sono entrati nelle scuole pubbliche a proferire discorsi d'odio omofobico, ora loda due fondamentalisti che hanno disturbato, minacciato e danneggiato un evento a cui dei genitori avevano portato i propri figli. Il tutto giurando che una drag queen sarebbe in grado di «manipolare le menti dei bambini».
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