Trump modifica l'USMCA per sottrarsi dal garantire tutele ai lavoratori lgbt


Il presidente statunitense Donald Trump ha firmato un aggiornamento dell'accordo commerciale con il Canada e il Messico, nel quale si incoraggiano gli stati membri ad adottare politiche contro le discriminazioni dei laviratori LGBT. A suscitare polemiche, però, è come Trump abbia voluto annacquare la proposta iniziale.
La sezione 23 della USMCA avrebbe dovuto promuovere la cooperazione tra gli stati membri «nella promozione dell'uguaglianza di genere e dell'eliminazione della discriminazione sul lavoro» con riferimento a numerose caratteristiche, tra cui anche l'orientamento sessuale e l'identità di genere. Ma Trump ha ottenuto una clausola che dispensa gli Stati Uniti da qualunque azione concreta.
Il nuovo testo invita ciascun paese all'attuazione di politiche che «ritiene opportune» ed una nota a piè di pagina precisa il Titolo VII del Civil Rights Act del 1964 è ritenuto «sufficiente per adempiere agli obblighi» sui diritti dei lavoratori e «pertanto non richiede alcuna azione aggiuntiva» da parte dagli Stati Uniti.
Il problema è che quel testo non parla espressamente di discriminazioni legate ad orientamento sessuale ed identità di genere, con tribunali che non sempre la applicano a quelle casistiche.
La nota che esonera Trump dal rispetto degli impegni presi sarebbe stata pretesa proprio dagli Stati Uniti.
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