14enne racconta di essere stato sequestrato dai suoi genitori perché ritenuto gay


Hanno minacciato di spedirlo in un collegio in Tunisia perché li lo avrebbero «guarito». Lo hanno picchiato e lo rinchiuso nella sua camera senza neppure permettergli di poter andare a scuola. Pare questa l'ennesima cronaca di una follia omofoba che si sarebbe consumata a Ravenna ai danni di un 14enne.
Secondo la versione della vittima, i suoi genitori lo avrebbero sentito parlare al cellulare mentre esprimeva dubbi sul sul suo orientamento sessuale ad un'amica. Da qui sarebbe scattata la loro furia, dettata dal loro sostenere che non avrebbero mai potuto accettare «la vergogna» di avere un figlio gay.
Dopo giorni di vessazioni, l'adolescente sarebbe scappato dalla finestra, recandosi alla più vicina caserma dei Carabinieri. Ha denunciato i fatti ed è stato affidato ai servizi sociali.
Interrogati dagli agenti, i suoi genitori hanno ammesso di aver sentito la conversazione e di aver minacciato si mandarlo nel loro paese d'origine, ma hanno negato il sequestro. Raccontano che il ragazzo sarebbe rimasto a casa da scuola a causa di alcuni dolori intestinali, così come sarebbe testimoniato da una vista al Pronto Soccorso. Spetterà ora ai carabinieri appurare come si siano realmente svolti i fatti.
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