A C'è Posta per Te, la famiglia che ha allontanato la figlia perché innamorata di un'altra donna


A C'è Posta Per Te è andata in scena la storia di Deborah e Denise, due ragazze siracusane che si amano e che hanno deciso di sposarsi. Ma i genitori di quest'ultima non hanno mai accettato la sua omosesessualità, reagendo al suo coming out con i soliti ritornelli alla Adinolfi: hanno detto che era stata «plagiata», che era una «cosa passeggera» e che «sarebbe passata». L'hanno perfino fatta scortare dal fratello quando usciva e le hanno vietato di vedere la ragazza amata.
Scoperto che la figlia non aveva obbedito ai loro divieti, l'hanno cacciata di casa. Di lei dicevano che «le hanno fatto il lavaggio del cervello» e che «era sbagliata» e per loro «non era più loro figlia».
Denise è andata a vivere a Milano con Deborah e quando ha ha deciso di sposarsi, l'ha fatto sapere ai suoi genitori nella speranza di poterli avere al suo fianco durante il suo matrimonio. Loro le hanno risposto che erano «disposti ad accettare una figlia sbagliata purché il matrimonio non fosse tenuto».

Invitato in studio il padre, la madre e il fratello, Denise ha chiesto alla sua famiglia di accettare la sua relazione. Ma contro di lei c'era quel pregiudizio che troppe persone sono costrette a subire.
Surreale è stato il racconto di persone che dicono di aver insultato e persino preso a sberle loro figlia solo perché avevano scoperto che era innamorata di una ragazza. Ed è proponendosi come presunte "vittime" di una figlia che ha osato innamorarsi di un'altra donna, lamentavano soprattutto come loro figlia non avrebbe garantito loro «rispetto» e «riservatezza» dato che pubblicava fotografie sui social network dove la gente avrebbe potuti vederle.
«La compagna che ha a fianco è troppo plateale, ogni cosa che fa pubblica», ha lamentato la madre. Ed ancora: «Mia figlia non mi ha mai dato idea di queste tendenze e tutto d'un tratto mi porta una ragazza». Insomma, il pensiero di cosa avrebbe detto la gente era da loro ritenuto motivo per rendere legittimo l'allontanamento della figlia. E mentre si campavano scuse per negare il pregiudizio, i genitori ribadivano che mai avrebbero voluto conoscere la ragazza che loro figlia avrebbe sposato a breve.
Non senza dubbi sulla loro partecipazione al matrimonio, alla fine la busta è stata aperta e i genitori di Denise hanno accettato di stringere la mano della loro futura cognata.

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