Aggressioni omofobe. Omphalos: «Clima peggiorato in città. Politica prima responsabile»


«Apprendiamo dalla stampa di recenti episodi di aggressioni e minacce di stampo omofobico accadute a Perugia a cavallo tra vecchio e nuovo anno. Ragazzi e ragazze minacciate e intimidite per strada per il solo fatto di essere identificati dall’abbigliamento o dal portamento come persone gay, lesbiche, bisessuali, trans* o intersex. Dalle pagine del Messaggero leggiamo con sconforto e rabbia il racconto di Lorenzo, seguito e minacciato per le strade del centro storico da un branco di giovani omofobi». È quanto decnunci al'associazione Omphalos Perugia.

«Purtroppo non si tratta di casi isolati –commenta il presidente Stefano Bucaioni– ma di numerosi episodi preoccupanti che in questi ultimi anni sono in deciso aumento nella nostra città. Omphalos riceve periodicamente denunce di omofobia, transfobia, discriminazioni e violenze, ma di tutti i casi solo una piccola parte arriva sulle scrivanie dell’associazione e ancora di meno sulle pagine dei giornali. La realtà è purtroppo più preoccupante anche se si fatica a prenderne atto».

Omphalos si occupa da oltre 25 anni di assistere e supportare le persone gay, lesbiche, bisessuali, trans* e intersex sul territorio regionale offrendo loro assistenza psicologica e legale con i propri sportelli gestiti da professionisti avvocati e psicologi che mettono a disposizione gratuitamente la loro opera. Purtroppo sono ancora poche le persone che decidono di denunciare un atto di violenza e discriminazione di carattere omofobico o transfobico. Lo stigma e la paura di essere ulteriormente isolate alle volte la fanno da padrone.

«L’aumento di omofobia, transfobia e discriminazioni ha però nomi e cognomi –continua Bucaioni– quando esponenti politici o delle istituzioni si permettono di offendere ed insultare pubblicamente le persone per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere, offrendo così terreno fertile a violenti e omofobi che si sentono protetti dal pessimo clima politico che si respira a livello nazionale e a livello cittadino. Quando leggiamo e accettiamo passivamente dichiarazioni di consiglieri comunali, consiglieri regionali o di ministri o parlamentari che usano parole sprezzanti contro ogni tentativo di arginare discriminazioni e violenze contro le persone omosessuali e transessuali, non possiamo poi stupirci se per strada assistiamo ad un aumento di aggressioni e minacce».
«Spero che questi episodi possano far riflettere se non la politica almeno la città, che tra pochi mesi sarà chiamata a scegliere la sua prossima amministrazione –conclude Bucaioni– non consegniamo la nostra città a chi fa della violenza e dell’intolleranza la propria politica. Ora sono omosessuali, transessuali, migranti, rom a subire violenze e discriminazioni, ma se accettiamo questo modello di odio domani potrebbe toccare anche ad ognuno e ognuna di voi.»
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