Ecco i messaggi per cui il "direttore" di Imola Oggi è stato bannato da Facebook
Imola Oggi è un sito filo-leghista che in più occasioni ha dato pubblico sfoggio del loro odio contro le minoranze. Inspiegabilmente e inaccettabilmente accreditato da Google come «fonte di notizie» degna di essere rilanciata in primo piano, da vent'anni fa politica attraverso una sistematica manipolazione delle informazioni.
Di loro si occuparono anche gli amici di Bufale.net, spiegando che il fondatore del sito (Armando Manocchia) ha fatto carriera tra le file della della Lega Nord ed appare abbastanza ingannevole il suo definirsi «direttore» dato che il suo sito non è e non sia mai stata una testata giornalistica anche se tenta di presentarsi come tale. Ovviamente si occuparono anche delle tante bufale e delle false fotografie false che vennero diffuse, spesso cercando di sfruttare il cristianesimo come mezzo di promozione del razzismo e dell'odio religioso.
A ribadire il concetto ci ha pensato anche Next Quotidiano, il quale ci spiegava come «da anni Imola Oggi porta avanti una campagna stampa volta a far passere l’equazione che tutti i musulmani sono pericolosi terroristi. Qualsiasi cosa abbia a che fare con il mondo arabo viene distorta ed etichettata come pericolosa. C’è la notizia inventata dei musulmani che impediscono alle donne di salire sugli autobus ma anche il complotto USA per usare l’epidemia di Ebola come pretesto per installare basi militari in Africa».
Armando Manocchia (che nella foto di apertura vediamo al fianco di Marcello Foa, fortemente voluto da Matteo Salvini alla guida della Rai) si è qualificato anche attraverso alcuni messaggi di rara volgarità e di rara ferocia omofoba che pubblicò su Facebook prima che il social network bandisse il suo profilo. Tra quelli che si sono conservati nel tempo, troviamo frasi come:
Se poi a pubblicare quei messaggi omofobi è un uomo che viene ospitato da Google per sostenere che l'omofobia non esisterebbe, bhe, la cosa inizia a diventare imbarazzante per tutte la parti coinvolte: