Fratelli d'Italia non vuole il Pride ad Albano Laziale: «È un'oscenità diseducativa e offensiva». Protestarono per i mancati funerali pubblici al nazista Pribke


È dispensando i loro consueti insultigratuiti che la sezione di Albano Laziale del partito di Giorgia Meloni ha dichiarato guerra al Lazio Pride, annunciando che loro non permetteranno mai che la loro cittadina possa ospitare la manifestazione in quanto la loro ritenuta «un'oscenità diseducativa e offensiva» sulla base del loro smisurato pregiudizio e sulla loro palese disinformazione.

«Vogliamo pensare che si tratti solamente di uno scherzo l’ipotesi che Albano possa ospitare un evento come come il Gay Pride», hanno dichiarato in una nota congiunta il portavoce di Fratelli d'Italia di Albano, Roberto Cuccioletta, ed il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, formato dal deputato Marco Silvestroni, Federica Nobilio e Edmondo Segrella.
«Non ci risulta –dicono i tre– che tale argomento sia stato trattato all’interno del consiglio comunale e, qualora non si tratti di uno scherzo, pretendiamo che sia quello il luogo in cui discutere un argomento come questo. Inoltre riteniamo tale manifestazione assolutamente non decorosa per una città che ospita la sede del Vicariato e che nulla ha a che fare con il rispetto dell’animo umano. Gli omosessuali sono persone, come lo sono gli eterosessuali, e tale manifestazione non rispetta ne rispecchia assolutamente l’indole nè l’emotività che li caratterizza! Nella sua stessa presentazione il Gay Pride appare profondamente offensivo e lesivo della dignità di tutti, nessuno escluso!».

Se appare patetico come a defecare simili insulti sia un partito che protestarono per il mancato svolgimento del funerale pubblico del criminale nazista Priebke ad Albano, pare che quegli insulti siano molto piaciuti a Simone Carabella, dirigente nazionale di Sud Protagonista, il quale dichiara: «Siamo assolutamente contrari anche alla sola ipotesi che la città di Albano possa ospitare il Gay Pride del 2019 e siamo pronti a mettere in campo ogni azione politica e di mobilitazione per impedirlo. E che nessuno si permetta di strumentalizzare le nostre dichiarazioni accusandoci di omofobia. Le oscenità a cui siamo costretti ad assistere durante i Gay Pride sono diseducative ed offensive nei confronti di tutti e non permetteremo che i nostri figli assistano ad uno spettacolo così indecoroso. I primi a dovessi sentire feriti nel rispetto e nella dignità dovrebbero essere proprio gli omosessuali, che sono certo non si vedono rappresentati da uomini vestiti da donne o in mutande che sfilano per le strade della città».
Insomma, lui non vuole di possa dire che le sue omofobe dichiarazioni siano espressione di una vergognosa omofobia, ma poi insulta migliaia di persone che partecipano ai pride delirando di fantomatiche «oscenità» che esistono solo nella mente degli omofobi. Il tutto mentre annunciano la loro intenzione ad impedire un diritto costituzionale a chi è vittima della loro feroce propaganda di stampo palesemente omofobo ed estremista.
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