I devastanti effetti di "Wine to Love"


Anche se è passato poco tempo gli effetti di "Wine to Love" sono visibili, orde di zombi si aggirano per le strade e l'umanità, dopo una tenace ma breve resistenza, si appresta a capicollare. Ah, se solo avessimo ascoltato il messia Mario Adinolfi e il suo partito. Ma, invece, non è accaduto nulla di tutto ciò. Il film è andato in onda (con tanto di bacetto di meno di 10 secondi tra due uomini), in prima serata, su Rai 1 ottenendo il più alto share al contro gli altri programmi (16.4% di share pari a 3.828.000 telespettatori) e nulla, niente gente che si sbraccia per strada, niente code dagli psichiatri e dagli psicologi per portare i bambini traumatizzati dalla visione ma solo molte recensioni positive che elogiano la Basilicata (vera protagonista del film) e i suoi grandi prodotti (oltre ovviamente gli attori e la regia). Come è sempre accaduto dal divorzio al voto alle donne alle unioni civili, i reazionari vogliono spargere il panico per una cosa innocua al fine di censurarla o negarla (è interessante come, invece chi nella storia ha messo in guardia dai reazionari e non è stato ascoltato ci abbia sempre preso sulle conseguenze nefaste per la società).
Che dire, l'ennesima prova che i problemi tanto paventati non si sono verificati ma la cosa più straordinaria è che Adinolfi ha dichiarato pubblicamente che continuerà a intraprendere un azione di lobbying politica contro la Rai per censurare ciò che non gli compiace (incurante del fatto che nulla è accaduto).

PS avete notato come quando lo share è nella media gli integralisti si lamentano che è poco (salvo analogo caso, se non peggiore, ma su una cosa a loro compiacente) mentre, come in questo caso, quando è incontrovertibilmente il più alto non dicano nulla al riguardo (in un termine solo: doppiopesismo).

Marco S.
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