Insulti a Kyenge, Calderoli condannato a 18 mesi con l'aggravante dell'odio razziale


Dopo 5 anni di attesa, il senatore leghista Roberto Calderoli è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Bergamo a un anno e sei mesi di reclusione per gli insulti razzisti che rivolse all'ex ministra Cecilie Kyenge durante una festa della Lega Nord a Treviglio. Il tribunale ha infatti riconosciuto l'aggravante dell'odio razziale al reato di diffamazione.
Il processo venne interrotto nel 2015 quando il Senato aveva sostenuto «l'insindacabilità delle dichiarazioni di Calderoli in quanto opinioni espresse da un parlamentare nell’esercizio delle sue funzioni». La Kyenge presentò e vinse un ricorso alla Corte costituzionale, ottenendo la ripresa del processo.

«Anche se si tratta del primo grado di giudizio, e anche se la pena è sospesa -ha scritto su Facebook l'ex senatrice- è una sentenza incoraggiante per tutti quelli che si battono contro il razzismo. Perciò esprimo la mia soddisfazione per questa vicenda: non solo per questioni personali, ma anche perché la decisione del Tribunale di Bergamo conferma che il razzismo si può e si deve combattere per vie legali, oltre che civili, civiche e politiche. Un grande riconoscimento per i pm che avviarono le indagini, dimostrando che lo spazio pubblico non può diventare un terreno di incitamento all'odio razziale. È un grande insegnamento per tutti quelli che hanno avuto e che hanno a che fare con pratiche discriminatorie: il razzismo va condannato ovunque si mostra!».
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