Quei leghisti che augurano la morte a Mattarella


Si dichiara un ammiratore di Matteo Salvini e di Donad Trump, così come il suo profilo risulta pronto a stuprare il tricolore in quell'uso ideologico con cui populisti e neofascisti stanno cercando di appropriarsi di un simbolo del popolo per ridurlo alla loro ideologia (un po' come le lobby fondamentaliste hanno fatto con il nut, il simbolo dei cristiani perseguitati che sul profilo della Meloni e di altri fondamentalisti appare come un marchio di certificazione per razzismo ed omofobia, in sfregio al suo reale significato).
Ovviamente si dichiara anche anti-europeista, fieramente nazionalista, populista, leghista, strenuamente contrario all'accoglienza e felice di vedere un governo che toglie assistenza ai più deboli. Siamo all'egocentrismo più violento, esaltato da chi è stato galvanizzato dallo slogan "prima gli italiani" ed ora pretende politiche basate sul "prima io".

Nonostante il Diritto Penale italiano preveda il reato di vilipendio per le manifestazioni di disprezzo rivolte a determinate cariche dello stato, il soggetto in questione ha aperto il suo 2019 con una serie di messaggi che parrebbero rientrare in quella ipotesi di reato:












Forse è il minimo che ci si possa aspettare da un personaggio che pare idolatrare Matteo Salvini, ossia quel politico che ha basato la sua intera campagna elettorale sugli insulti e sulla creazione di nemici verso cui indirizzare il suo bullismo sui social. Dopo la Boldrini e Saviano, vorrete mica non si cerchi di creare odio contro un presidente che rigetta quel razzismo su cui si basa il consenso leghista? E nemmeno è plausibile che i toni possano essere civili o motivati dato che i populisti sono stati addestrati a ricorrere ad insulti, sopraffazione, bullismo come mezzo per sopperire all'assenza di argomentazioni o di idee.
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