Riccardo Cascioli è fellow del C-Fam, così come il suo sito è espressione del World Congress of Families


La Bussola Quotidiana nasce nel 2010 sotto la direzione di Riccardo Cascioli. Diciassette mesi più tardi, Cascioli ne annunciò la chiusura dopo aver chiesto 100mila euro ai propri lettori, pur senza senza mai fornire precise indicazione sul perché necessitasse «urgentemente» di quella cifra se non in un riferimento ad imprecisate «incombenze legali».
La partita IVA legata a quella pubblicazione risulta essere stata chiusa il 17 dicembre 2013, mentre è il 29 novembre 2012 che Cascioli annunciò la fondazione di una nuova testata denominata "La nuova Bussola Quotidiana" che avrebbe sostituito la precedente. Nel suo primo editoriale, sempre evitando di dare troppo spiegazioni, disse che era stato «necessario far nascere una nuova testata, con una nuova società editrice e una altrettanto nuova associazione di sostenitori».

L'orientamento politico della sua prima creazione editoriale fu chiaro fin da subito data la sua collaborazione con L'Occidentale, così come anche il tenore degli articoli risultò non troppo dissimile da quelli che oggi osserviamo sulle pagine del suo discendente. Anzi, in alcuni casi gli articoli apparivano persino gli stessi di oggi dato che sono ormai quasi dieci anni che Cascioli sventola sempre  gli stessi spauracchi per sfruttare politicamente la paura scaturita dalla sua disinformazione. Ad esempio è nel 2010 che pubblicò un articolo intitolato "Offensiva laicista per normalizzare la pedofilia" in cui si affermava:

Oltre alla pedofilia, possono peraltro essere e vanno quindi "sdoganati" anche tutti gli altric omportamenti sessuali particolari o "bizzarri", compresi quelli che in base a definizioni appunto"retrograde" verrebbero definiti aberranti, per il semplice motivo che non esiste criterio oggettivo per definirne alcuni giusti e altri sbagliati. Da qui il grande sforzo culturale di riclassificare le "perversioni" o le "devianze" secondo un linguaggio nuovo figlio di una mentalità libera da condizionamenti etico-sociali e da pregiudizi religiosi che le renda semplicemente "altra sessualità" (ciò che è considerato inaccettabile in alcune culture e in alcune epoche, si dice, non lo è in altre) senza alcun giudizio sulla loro liceità morale, e che dunque confini alle patologie dei disturbi mentali solo quei comportamenti che si manifestano in forme di violenza fisico-psicologica su soggetti non consenzienti e/o caratterizzate da dipendenza ossessivo-compulsiva. [...] Del resto, i pro-pedofili che contestano le classificazioni del "Manuale" APA dandosi volontari per contribuire a una sua revisione sbandierano con orgoglio un grande precedente. Quello dell’omosessualità. Fino al DSM-II l’omosessualità era annoverata tra le parafilie frutto di disturbi mentali, ma dal 1972 è stata derubricata; e questo non attraverso la stesura di un nuovo "Manuale"completamente riveduto nei suoi criteri portanti, ma solo attraverso una disinvolta modifica introdotta nella settima ristampa dello stesso DSM-II per consenso comune di medici, psicologi e psichiatri che nell’omosessualità non hanno ravvisato (più) quegli aspetti specifici in grado di collegarla a disturbi mentali (qualora essi si manifestassero in pendenza di omosessualità verrebbero giudicati comportamenti sanzionabili a prescindere dall’orientamento omosessuale delle persone coinvolte), ma solo una forma altra di sessualità. Oggi l’APA considera così l’omosessualità un comportamento umano particolare fra i molti possibili e socialmente accettabili, e a questo suo magistero si rifanno con enfasi un po’ tutti. Ed è alla sua capacità di annientare il diritto naturale trasformando truffaldinamente in parametro scientifico il relativismo che si va progressivamente diffondendo nella società occidentale che l’evidentemente diffusa e potente lobby pro-pedofilia guarda con trepidazione non esattamente verginale.

Esatto. Sono ormai quasi dieci anni che Cascioli lavora indisturbato per promuovere quelle stupidaggini e quei falsi parallelismi che oggi stanno raggiungendo i media mainstream dopo anni di indottrinamento e di reclutamento di integralisti votati alla sua ideologia. Solo così oggi troviamo miliziani disposti persino a manifestare perché la signora De Mari potesse restare impunita mentre profanava gli altari delle chiese con le sue slide pornografiche o mentre ne ne andava in giro a dire che l'accettazione dell'omosessualità favorirebbe l'accettazione della pedofilia

La redazione de La Bussola Quotidiana era formata da quattro personaggi e le loro presentazioni mostravano dettagli che oggi vengono generalmente occultati. Ad esempio Riccardo Cascioli si dichiarava «fellow del Catholic Family and Human Rights Institute», ossia membro di quel C-Fam che il Southern Poverty Law Center classifica come un gruppo di odio anti-lgbt anche in virtù del loro cieco supporto all'attivista anti-gay Scott Lively.
Di Raffaelle Frullone (l'amica di Benedetta Frigerio che ancor oggi si cimenta nell'organizzazione delle veglie delle Sentinelli in Piedi) sottolineavano le sue collaborazioni con Costanza Miriano, indicandoci come tutto l'odio ombrofobo organizzato abbia un'unica matrice. Ma, soprattutto, è di Marco Respinti che scrivevano:

Senior Fellow presso The Russell Kirk Center for Cultural Renewal (Mecosta, Michigan), ne dirige la sezione italiana, il Centro Studi Russell Kirk di Milano. Presidente del Columbia Institute di Milano, socio fondatore e membro del consiglio direttivo del Center for European Renewal (L’Aia, Paesi Bassi), è coordinatore per l’Italia del World Congress of Families promosso da The Howard Center for Family, Religion and Society (Rockford, Illinois).

Il Russell Kirk Center for Cultural Renewal è una lobby nota per il suo impegno nel promuovere il conservatorismo tradizionalista, ma ancor più interessante è come risultasse «coordinatore per l’Italia del World Congress of Families», ossia del gruppo anti-gay di Brian Brown e della Chiesa Ortodossa russa in cui oggi militano Toni Brandi di Provita Onlus e Luca Volonté in rappresentanza dell'Italia.
Si tratta della manifestazione integralista che Matteo Salvini e il ministro leghista Fontana hanno voluto ospitare a Verona dopo aver offerto l'appoggio del loro governo ai forzanovisti di Provita Onlus, a Massimo Gandolfini, alla CitizienGo di Ignacio Arsuaga e alla Manif Pour Tous Italia. E in quel ciclo vizioso che collega fra loro tutte le realtà fondamentaliste, non stupisce come Cascioli dica che Salvini sarebbe vera espressione di un presunto «cristianesimo» che si basa sull'odio verso gay e stranieri, così come Salvini dice che Cascioli sarebbe un «vero cristiano» perché non rompe le scatole ricordandosi dei moniti di Gesù sull'amore e sull'accoglienza.
Commenti