Salvini senza decenza. Ora usa usa pure Giovanni Paolo II per la sua propaganda, griffandolo con il suo logo e con lo slogan "prima gli italiani"


Griffare una citazione di Papa Giovanni Paolo II con il logo della Lega e con lo slogan "Prima gli italiani" è un atto che parrebbe rasentare il reato di offesa al sentimento religioso. Eppure è nel suo costante abuso della religione che Matteo Salvini è arrivato a tanto:



Vantandosi di aver festeggiato il «Santo Natale» con il suo rifiuto ad offrire assistenza ad un gruppo di naufraghi in difficoltà, è sempre per "santificare" le feste che il leader leghista ha chiarito che lui aborra la solidarietà e non si fa certo problemi a sacrificare vite umane se il razzismo può portargli voti. Promette che lui impedirà ai veri cristiani di poter difendere quelle vite che lui schifa  e torna a teorizzare che il suo dirsi parte di una fantomatica "razza padana" debba garantirgli il diritto di sopraffare gli altri.
Ma non è finita qui. Salvini pare voler sostenere anche che lui considera inclusa l'esperienza della democrazia e non tollera che qualcuno possa opporsi ai suoi ordini. In un processo di autoesaltazione, ricorrendo soliti toni da bulletto, si lancia così nel sostenere che lui sarebbe l'Italia e che chi non è con lui deve essere epurato. Si dice felice per aver scritto quella legge razzista che serve solo ad aumentare i problemi legati all'immigrazione, forse auspicando che potrà ottenere nuovi voti una volta che avrà danneggiato la vita dei più deboli al punto da obbligarli all'illegalità. E ride, ride, ride perché lui pare divertirsi ne prendersela con i più deboli.

Sostenendo che i veri italiani sarebbero solo i razzisti e che lui punirà chi difende la vita, incalza:










Tra slogan copiati da Mussolini, invettive contro i sindaci che dissentono, il leghista arriva pure a sostenere che con lui ci sarebbe «ordine e rispetto» anche se i treni continuano ad arrivare in ritardo e se il rispetto è l'antitesi della sua dialettica basata sull'insulto gratuito quale surrogato alla sua totale mancanza di etica e di idee. Dice che i sindaci non devono occuparsi di chi è sgradito alla sua ideologia e lancia patetici appelli in cui si auto-attribuisce un volere popolare che non è certo calcolabile sulla base dei messaggi incensanti che fa scrivere (a spese dei cittadini) al suo ufficio di propaganda personale. E poi dice di essere "cristiano"...
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