Silvana De Mari: «Gli etero fanno sesso in camera da letto, i gay per strada. I Pride promuovono la gaia riscossa della merda»


Da quando la signora Silvana De Mari è stata condannata per diffamazione aggravata nei confronti dei gay, pare che Riccardo Cascioli e Maurizio Belpietro facciano a gara per chi offrirà maggior visibilità mediatica ai suoi deliri. Il tutto mentre la fondamentalista non aggiunge mai nulla di nuovo al copione del suo show, preferendo ripetere ad oltranza le litanie con cui ama sostenere sostenere l'unico orientamento sessuale possibile sarebbe l'eterosessualità, che i gay rappresentino una minaccia sanitaria verso la supremazia eterosessuale bianca o su come lei ami giurare che «da medico» può affermare che l'omosessualità sarebbe «un comportamento reversibile». Ma in fondo si sa: ripetere ossessivamente una bugia serve a farla percepire come una verità.
L'ennesima aggressione è un suo articolo intitolato "I rapporti anali sono anti-igienici. Ecco perché" che è stato pubblicato sulle pagine de La Nuova Bussola Quotidiana. Evidentemente intenzionata a promuovere odio omofobico, è davanti ad un pubblico selezionato sulla base della sua ferocia contro i gay che la signora scrive:

L'argomento è respingente, ma siccome c'è molta ignoranza in materia vale la pena approfondirlo: il materiale fecale rilasciato durante un rapporto anale è causa di gravissime infezioni nonché di trasmissione di virus. Non per niente certe patologie sono in rapido aumento tra gli omosessuali maschi. Ma nei movimenti Lgbt c’è una continua accettazione delle feci come materiale normale.

La prima evidenza è come la signor ami parlare delle feci, arrivando anche a proiettare immagini di escrementi sugli altari delle chiese profanate dai suoi comizi di disinformazione. Pare abbastanza evidente che il suo scopo sia quello di suscitare una reazione di disgusto fra i suoi auditori, parlando di cacca manco fosse una bambinetta iscritta al primo anno d'asilo.
Ed è cercando di utilizzare la stampa integralista per fare politica ed attaccare quei giudici che hanno osato condannarla che la signora dice di aver «subito» un processo quasi non si rendesse conto di quali insulti abbiano dovuto subire le vittime della sua propaganda. Il tutto arrivando a scrivere:

Durante il processo che ho dovuto subire, il 13 dicembre sono stata attaccata dagli avvocati della controparte: io affermo che avere a che fare con le feci è anti-igienico, eppure ognuno di noi ha a che fare con le proprie feci quando usa la stanza da bagno. Dato che questa obiezione mi viene fatta spesso, e dato che molti gay si sono messi in contatto con me chiedendomi se le loro pratiche possono essere pericolose, ho scritto questo articolo.

Se pare assai poco credibile che «molto gay» si siano messi in contatto con lei per conoscere quanto lei disprezzi le loro vite e i loro affetti, è sempre facendo leva su sua dialettica pruriginosa che la signora incalza:

Il cosiddetto rapporto anale, consiste nel fatto che il pene eretto penetri nella cavità anorettale, quindi in realtà è un rapporto anorettale. A questo si aggiunge il fisting parziale o totale, introduzione di dita o del pugno. Il fisting esiste anche nel rapporto uomo-donna, ma fa parte della pornografia, del trasgressivo. In campo omoerotico lo troviamo spiegato e descritto in siti di circoli sovvenzionati dallo stato (Il Cassero Salute, documentazione presentata) oppure immortalato in foto ritenute di arte come quelle di Mapplethorpe (documentazione presentata)

Niente. La signora pare non farcela a non dare falsa testimonianza mentre racconta falsità che appaiono evidente a chiunque abbia un qualche neurone funzionante. I gay sono obbligati a fare sesso anale? No. Tutti i gay fanno fisting? No. I gay non hanno schifo per le feci? No. Eppure non passa giorno senza che lei non spergiuri il contrario, sostenendo che ogni sua stupidaggine debba essere ritenuta una verità divina perché lei dice di essere «un medico» e perché lei è sponsorizzata dalle lobby internazionali che in Italia sono rappresentate anche dal suo amichetto Gianfranco Amato.

Usando generalizzazioni criminali mischiate ad una dialettica in cui i gay vengono opposti alla sua teorizzazione della «persona sana» in quanto eterosessuale, la fondamentalista scrive:

Il materiale fecale di questo individuo sano, contagiando questo escherichia coli a un individuo con un microbiota più fragile o già danneggiato, ne causa malattia. Quindi se persone toccano le feci di altre persone anche se apparentemente sane, si contagiano batteri che in alcuni sono innocui e in altri no. Quando parliamo di batteri colici occorre specificare il fatto che una persona “sana” può contagiare enterocoliti gravissime o infezioni urinarie anche gravissime a un’altra persona, e occorre ricordare che i batteri colici sono la seconda causa di morte per infezione, seconda solo alle infezioni respiratorie. Prende il nome di gay bowel sindrome l’insieme di coliti e enterocoliti riscontrabili in omosessuali maschi. Inoltre nelle feci possono essere presenti anche virus, come quelle dell’epatite A e parassiti come giardiasi e amebiasi, tutte patologie in grande aumento negli omosessuali maschi [...] Il grande miglioramento della salute pubblica, l’abbattimento della mortalità infantile dell’ultimo secolo è dovuto ancora di più che a antibiotici e vaccinazioni, al rifiuto di contatto con le feci umane, nei secoli passati utilizzati dalle classi più povere come materiale combustibile o peggio fertilizzazione, quando non ci si poteva permettere gli escrementi di bovino o equino, con esiti disastrosi. Il miglioramento della salute pubblica è dovuta all’esistenza delle fogne e all’esistenza della stanza da bagno, alla possibilità di defecare in una situazione dove le feci si allontanano immediatamente per raggiungere le fogne e dove ci si può lavare le mani, e dal fatto che non si entra più in contatto con le feci altrui.
Se il pene penetra la cavità anale di una persona forza lo sfintere interno e se questa persona non ha appena fatto un clistere, pratica raccomandata in alcuni siti gay, si può avere una perdita di feci che può arrivare oltre una decina di grammi. Questa perdita di feci è denunciata in moltissimi siti gay, come evento frequente e “del tutto naturale”.

Sempre raccontando che lei avrebbe ragione perché lo dice lei, è dopo quella valanga di insulti che si passa a sostenere che la sua diffamazione sia inoppugnabile:

La mia frase «la sodomia è antigienica» è una frase inoppugnabile. Dall’ano si arriva al retto, nel retto ci sono le feci, le feci sono pericolosamente settiche, chi nega questa realtà sta mentendo. Chi si pulisce dopo aver defecato ha a che fare solo con la regione anale; il cosiddetto rapporto anale è in realtà un rapporto anorettale. Il retto subisce una penetrazione che forzando lo sfintere interno può innescare il meccanismo della defecazione. Il materiale che ricopre il pene può assurgere a diversi grammi.

Se basta aver ascoltato un suo qualunque comizio per sapere che la donna odia i gay, odia le loro famiglie e farebbe qualunque cosa pur di impedire possano godere di pari diritti, è ricorrendo a generalizzazioni sugli eterosessuali quale cavallo di Troia con cui negare la sua omofobia che la De Mari parte col raccontare curiose definizioni:

Io ho detto la sodomia, non omosessualità: includo anche il rapporto con una donna ed escludo i maschi gay che non praticano rapporto anale. Esistono infatti omosessuali maschi che rifiutano il rapporto anale in quanto pericoloso, doloroso e antigienico: i cosiddetti GEY, con la A sostituita da una E. Nel rapporto uomo donna, però, nella stragrande maggioranza dei casi, il rapporto avviene in una camera da letto, o comunque in una casa: luogo dotato di acqua corrente e sapone. Gli escrementi puzzano. Tutti gli accoliti dei rapporti anali hanno sviluppato una pericolosa tolleranza all’odore sgradevole e non provano ripugnanza, ma l’odore di feci è un deterrente sociale, quindi le mani vengono lavate molto accuratamente, fino a quando non c’è più odore: questo vuol dire che il materiale fecale si riduce a pochi milligrammi: la carica microbica è sicuramente inferiore al rischio di infezione.
Non così per i molti rapporti gay. Una percentuale notevole di incontri gay si attuano in luoghi dove non c’è disponibilità di acqua corrente. I cosiddetti battuage o cruising all’aperto sono le due frequentissime situazioni dove i batteri fecali diventano un pericolo grave e reale. Conosco queste realtà perché me ne parlano i pazienti gay. Questa realtà non è stata cancellata dalle chat e da internet perché per moltissimi il battuage è irrinunciabile.

Siamo alla frutta. La signora pare disposta davvero a tutto pur di promuovere odio contro i gay, arrivando persino a negare che i battuage siano un retaggio del passato, quando l'omosessualità era fonte di persecuzione da parte dei suoi predecessori e molti gay erano costretti a dover frequentare dei ghetti per poter incontrare altre persone che condividessero il loro orientamento sessuale. Da quando l'omosessualità non è più stigmatizzata come un tempo e da quando c'è la possibilità di poter incontrare qualcuno all'interno di locali pubblici, i battuage si sono progressivamente svuotati dato che hanno fatto il loro tempo. Lei dice il contrario? Evidentemente sta mentendo.
E che dire della sua curiosa definizione per cui i «gey» sarebbero gay che non fanno sesso anale? L'impressione è che sia l'ennesima buffonata vomitata nella convinzione che i suoi proseliti siano così sufficientemente assetati d'odio da non potersi rendere conto di come lei li stia prendendo in giro.

Sempre facendo leva sulla propaganda integralista, incurante di come i giudici della Corte dei Conti abbiano sancito l'infondatezza delle accuse rivolte dalle Iene contro l'Unaar in quel servizio in cui Mario Adinolfi diceva di aver confezionato, la donna non si fa scappare l'occasione per defecare ulteriore odio:

Il cruising invece è un luogo di incontri casuali in un ambiente chiuso. Teoricamente più igienicamente attrezzato di un luogo all’aperto. Un esempio di cruising sono le dark room, per esempio quella del circolo Andoss, mostrata nello speciale de Le Iene del 17 febbraio. Il circolo Andoss aveva ricevuto 55000 € dei contribuenti italiani attraverso l’UNAR per attività culturali. La sua dark room, inquadrata nella trasmissione, era piena di uomini nudi che passavano dalla penetrazione anale alla fellatio, con un inevitabile ingestione di feci. Il cruising spesso è attrezzato con le catene che pendono dal soffitto dove si fa incatenare qualcuno a cui praticano il fisting. I locali da cruising possono avere questa dotazione, ed è evidente come crolli il livello igienico.

La lunga e violenta aggressione passa a creare odio anche contro i Gay Pride, sostenendo siano manifestazioni che promuovono infezioni a danno del maschio eterosessuale bianco che magari usufruisce pure degli sconti sulle prostitute offerte dalla compagna di trasporti del presidente di Provita Onlus (ebbene sì, perché di eterosessuali che fanno sesso mercenario in auto mentre moglie e figli sono a casa ce ne sono a iosa, anche se lei lo nega). Ed è così che aggiunge:

Nei movimenti LGBT, attraverso i loro ideologi, attraverso i pride, c’è una continua accettazione delle feci come materiale normale. Dato che a Mario Mieli (che faceva spettacoli teatrali durante i quali mangiava gli escrementi suoi e del suo cane) è intitolato un circolo finanziato dallo Stato attraverso l’UNAR; dato che non sono riuscita a trovare un solo sito LGBT che disapprovi il suo libro o la sua vita; dato che ho trovato solo siti che dichiarano il libro di Mario Mieli un esempio di cultura LGBT, posso presentare il testo di Mario Mieli come esempio di cultura LGBT. In tutto il suo testo Mario Mieli spiega come il desiderio anale e di quello scatologico siano associati come in affetti è ovvio che sia. Mieli parla diffusamente della gaia riscossa della merda: a me risulta che le infezioni da batteri coliformi siano la seconda causa di morte da infezione dopo le infezioni respiratorie, e tutta questa gaiezza mi sfugge.

Insomma, oltre alle balle non potevano mancare gli insulti. E dopo le solite citazioni decontestualizzate di libri vecchi di decenni a cui lei attribuisce interpretazioni molto opinabili (dovrà andare in tribunale a spiegarne alcune), la fondamentalista conclude:

In molte persone che praticano sistematicamente il rapporto anale, rapporto dove, ripeto, si ha emissione di meteorismo e, se non si si è praticato un clistere si ha emissione di feci, scompare la normale ripugnanza per l’odore delle feci, quindi non tendono a lavarsi le mani. Oltre ai testi di Mario Mieli e altri, c’è la documentazione medica: l’epatite A quintuplicata tra i gay, le infezioni coliche stanno aumentando nei paesi occidentali.
Dopo le mie affermazioni ho notato che sono aumentati i distributori di amuchina nei bagni degli autogrill.

Bhe, a questo indirizzo potrete contattare l'Autogrill e potremo domandargli se sia vero che i distributori di Amuchina siano stati messi per disinfettarsi le mani in nome di quella che la signora De Mari sostiene sia il pericolo sanitario rappresentato dai gay.

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Nella foto: Silvana De Mari, Giovanardi, Meluzzi e Cota durante un comizio leghista di promozione omofoba.
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