Stati Uniti. Ammesso nel registro nazionale dei luoghi storici il tribunale che nel 1975 rilasciò licenze matrimoniali a sei coppie gay


Se i cristiani di duemila anni fa celebravano matrimoni fra persone dello stesso sesso e se nell'Italia ottocentesca le unioni gay venivano celebrate all'interno delle chiese, è dagli archivi del tribunale di Boulder (Colorado) che sono emerse sei licenze matrimoniali tra persone dello stesso sesso che furono rilasciate nel lontano 1975.
La storia ci racconta che il tribunale accettò una prima richiesta avanzata da una coppia gay che voleva sposarsi e la notizia richiamò in loco altre cinque coppie intenzionate a veder riconosciuta la propria famiglia. Clela Rorex, che all'epoca era l’impiegata della contea, rilasciò a tutti loro una licenzia matrimoniale. La sua non fu una decisione d'impeto, ma seguì il suo essersi consultata con il procuratore distrettuale della contea, il quale le confermò che le leggi del Colorado non proibivano esplicitamente la concessione di licenze matrimoniali alle coppie formate da persone dello stesso sesso.
L'ira degli omofobi fu grande e l’allora procuratore generale di Stato le ordinò di fermarsi dopo essersi premurato di annullare tutti i documenti da lei rilasciati. Oggi, a quarant'anni di distanza, il tribunale diverrà un luogo di interesse storico proprio in virtù di come la Rorex avesse anticipato la storia.
Una targa commemorativa è stata apposta lo scorso 4 gennaio alla presenza dell'ex funzionaria, oggi 75enne, che nell'occasione ha commentato: «Come donna chiedevo uguali diritti. Come potevo negarne ad altri? Sembrava la cosa giusta da fare. Non ho mai cambiato idea. In tutti questi anni, non ho mai desiderato di non aver preso quella decisione».

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Nella foto: Clela Rorex.
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