Welfare, Arcigay lancia un questionario nazionale per censire bisogni e risorse della comunità lgbti over 50


Un sondaggio anonimo, rivolto a tutta la popolazione maggiorenne, sia LGBTI sia eterosessuale (lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali), in Italia e all'estero, attraverso il quale sondare la percezione, le risorse e i bisogni della comunità LGBTI anziana ed elaborare, sulla base di quanto raccolto, risposte efficaci. È questa l'azione che Arcigay promuove in questi giorni nell'ambito del progetto Silver Rainbow. Azioni multilivello per l’invecchiamento positivo della popolazione anziana LGBT, il contrasto alle solitudini involontarie, il dialogo intergenerazionale e la promozione dell’accoglienza e della visibilità in contesti non LGBTI, realizzato dall'associazione, in collaborazione con Arci pesca FISA e con il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Quanto sono visibili le persone anziane LGBTI? Siamo preoccupati di invecchiare? Uomini e donne nello stesso modo? Sono più soddisfatti della propria vita sessuale i giovani, gli adulti oppure gli anziani? E per quanto riguarda l’amore? Sono questi alcuni dei temi che la ricerca vuole approfondire. Il processo di invecchiamento, infatti, può essere di per sé una condizione che porta gli individui a un rischio di invisibilità, solitudine involontaria, esclusione sociale o discriminazione. La terza e quarta età LGBTI è questione ancora più complessa e relativamente nuova che va affrontata su più livelli: oggi le persone LGBTI senior sono tendenzialmente invisibili. È una invisibilità doppia, come persone LGBTI e come persone anziane: come persone LGBTI sono spesso invisibili alla società e anche ai volontari delle associazioni che fanno attività con persone anziane, ma sono invisibili in quanto anziani e talvolta anche in quanto persone LGBTI alla stessa comunità LGBTI, abituata ad una comunicazione giovanilista e ad un linguaggio che è già quello di una generazione più o meno apertamente LGBTI. La solitudine involontaria per l’anziano LGBTI è dunque un rischio concreto e doppio.
"Mancano modelli di riferimento sull’invecchiare bene per le persone LGBTI, -sottolinea Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay- per quanto esistano esperienze che affrontano per esempio il tema dell’abitare della terza e quarta età LGBTI guardando al co-housing intergenerazionale o a modelli similari. E del resto l’anziano LGBTI già oggi mostra di avere risorse e capacità di resilienza, che però conosciamo poco e che andrebbero approfondite in un’ottica di empowerment. L’idea del progetto è di affrontare questa invisibilità e contrastare le solitudini involontarie a più livelli: conoscere meglio i bisogni dell’anziano LGBTI; promuoverne la visibilità, il benessere e l’integrazione nella comunità LGBTI favorendo il dialogo intergenerazionale e percorsi abitativi adatti; promuoverne la visibilità, il benessere e l’integrazione in contesti non tipicamente LGBTI grazie ad una maggiore contaminazione culturale, fatta grazie a laboratori, formazione e campagne di comunicazione in quei contesti".
Dopo questa prima fase di somministrazione dei questionari, il progetto proseguirà con dei focus group realizzati in alcune città campione, per poi arrivare a creare materiali di formazione e comunicazione.
Il questionario è disponibile online al link https://goo.gl/zPtHGF. Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito di Arcigay.
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