Emma Bonino presenta un'interrogazione sul patrocinio di Salvini al convegno che vuole criminalizzare i gay


È in un'interrogazione rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri e al sottosegretario con delega alle Pari Opportunità che Emma Bonino e Riccardo Magi chiedono spiegazioni sull'appoggio istituzionale al convegno integralista che sarà organizzato a verona da Provita Onlus e dalla Manif Pour Tous sotto l'egemonia della Lega di Matteo Salvini:

Premesso che
  • la Carta Costituzionale garantisce all’articolo 2 «i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità» e riconosce «Tutti i cittadini hanno pari dignita` sociale e sono eguali davanti alla legge»;
  • la legge n. 76 del 2017 «in materia di regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze» ha introdotto nuove norme sui diritti e i doveri delle nuove famiglie, superando alcune delle discriminazioni che il nostro ordinamento ha riservato alle coppie dello stesso sesso, alle coppie di sesso opposto non sposate e alle famiglie monoparentali;
  • dal 29 al 31 marzo 2019 a Verona si terrà il World Congress of Families, Congresso Mondiale delle Famiglie, iniziativa annuale «per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società»;
  • tra i gruppi sostenitori e attivi nel Congresso Mondiale delle Famiglie vi è anche l’associazione americana Alliance Defending Freedom che, tra l’altro ha sostenuto contenziosi a favore della criminalizzazione dei rapporti sessuali omosessuale tra adulti consenzienti;
  • nel 2011 il governo russo ha iniziato a limitare la possibilità di discutere di aborto negli ospedali per iniziativa della parlamentare Yelena Mizulina un giorno dopo la tenuta, a Mosca, del Summit Demografico, la più importante iniziativa tenuta in Russia dal Congresso Mondiale delle Famiglie;
  • nel giugno del 2013 la Duma approvò la legge «per la protezione dei bambini dalle informazioni volte a negare i valori familiari tradizionali», proposta sempre da Yelena Mizulina; anche in questo caso l’approvazione della legge è stata il frutto di una lunga e curata campagna condotta da attivisti russi e americani del Congresso Mondiale delle Famiglie;
  • Alexey Komov, rappresentante regionale del Congresso Mondiale delle Famiglie per la Russia, è anche membro del direttivo di Citizen Go, organizzazione che ha sostenuto battaglie come quella contro la legge sui vaccini o quella pro-life per cui l’aborto sarebbe la «prima causa di femminicidio»;
  • Konstantin Malofeev è uno dei miliardari ortodossi che finanziano la maggior parte del lavoro del Congresso Mondiale delle Famiglie nella regione ed è anche il ponte tra le politiche di Putin e quelle dell’estrema destra europea;
  • nel novembre 2016, il Congresso Mondiale delle Famiglie si è dato una forma più strutturata con l’Organizzazione Internazionale per la Famiglia a Città del Capo, in Sud Africa, con l’obiettivo di darsi una politica più aggressiva che prenda di mira direttamente il matrimonio egualitario; la Dichiarazione di Città del Capo, il loro documento fondativo, dice esplicitamente di voler difendere l’istituto del matrimonio anche dalla pornografia, dall’adulterio e dal divorzio;
considerato che:
  • stando a quanto riportato nel sito ufficiale dell’evento veronese, il Congresso Mondiale delle Famiglie godrà del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel Ministero della Famiglia;
  • il programma ufficiale dell’evento riporta già gli interventi di due membri del Governo – il ministro della famiglia on. Fontana e il ministro dell’interno, nonché vice capo del Governo, il sen. Salvini – oltre a quello di Luca Zaia, Governatore della Regione Veneto, e Federico Sboarina, Sindaco di Verona;
  • il programma ufficiale dell’evento riporta anche l’intervento dell’Arciprete Dmitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità che ha lo scopo di influenzare la Duma e di aiutare Putin a sviluppare politiche in linea con i dettami della Chiesa ortodossa;
  • il programma ufficiale dell’evento riporta anche l’intervento di Theresa Okafor, un’attivista nigeriana tra le proponenti della legge del 2014 che criminalizza le relazioni tra persone dello stesso sesso, lo scambio di effusioni in pubblico e la frequentazione di locali e associazioni LGBTI;
  • il programma ufficiale dell’evento riporta anche l’intervento di Lucy Akello, Ministro ombra per lo sviluppo sociale in Uganda, che l’anno scorso, ha chiesto di riportare in discussione in Parlamento e approvare la legge anti-gay del 2014, anche nota come «Kill the Gays bill», che prevedeva originariamente la pena di morte per «omosessualità aggravata»;
  • il programma ufficiale dell’evento riporta anche l’intervento del presidente moldavo pro-Putin Igor Dodon che nel 2017, dopo che la polizia ha disperso una manifestazione della comunità LGBTI, ha detto: «non ho mai promesso di essere il presidente dei gay, avrebbero dovuto eleggere il loro presidente»;
si chiede di sapere:
  • se il Presidente sia a conoscenza del coinvolgimento ufficiale del Governo in una manifestazione che promuove politiche discriminatorie nei confronti delle donne e delle persone LGBTI, distorsive dei principi costituzionali fondamentali di non-discriminazione e di uguaglianza;
  • se stia valutando la possibilità di revocare il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla manifestazione in questione;
  • se il patrocinio in questione implichi un impiego di soldi pubblici a sostegno della manifestazione;
  • se siano in corso iniziative volte a tutelare il diritto all’integrità di tutte le famiglie italiane, in particolar riguardo alla condizione dei figli delle coppie omogenitoriali e al recente dibattito aperto da alcuni sindaci in merito all’iscrizione di entrambi i genitori nei certificati di nascita.
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