Google sta continuando a censurare Gayburg, ma non ha problemi con chi vuole "curare" i gay...


Ormai è dal 12 febbraio scorso che i contenuti di Gayburg vengono tenuti in ostaggio da Google attraverso un infamante messaggio con cui la multinazionale invita i visitatori a non visitare le nostre pagine. E se raccontano che i nostri contenuti sarebbero «discutibili» in virtù di quanto avrebbero sostenuti imprecisati «utenti», è sui server di Blogger che troviamo materiale di inumana ferocia omofoba che Google rende tranquillamente fruibili anche ai minori senza alcun avvertimento.


A non infastidire i censori di Google è quell'amichetto di Costanza Miriano che cura un blog in cui si sostiene che Dio non voglia i gay e che questi farebbero bene a "curarsi" dalla loro omosessualità.


Non hanno problemi neppure con il blog da loro ospitato che promuove le screditate teorie di Nicolosi, con tanto di asserzioni come quella in cui sostengono che «La teoria che "si nasce omosessuali", se da una parte serve ad anestetizzare la coscienza di chi vuole restare così, dall'altra distrugge la speranza di chi vuole uscirne».


Non hanno problemi con il sito che dice di rivolgersi principalmente agli adolescenti, suggerendo loro che dovrebbero sentirsi "sbagliati" nell'avere una sessualità non conforme con il modello unico teorizzato da Massimo Gandolfini. A loro viene suggerito di cercare di "curare" la loro omosessualità in nome di fantomatici dogmi religiosi.


E l'uso della religione a scopo discriminatorio è il filo conduttore anche del sito di Blogger in cui ai ragazzi si racconta che dovranno rinunciare alla loro sessualità o i fondamentalisti cattolici li additeranno e malediranno mentre si godranno la loro sessualitàù dato che le loro invettive sono solo contro il prossimo.


Non va meglio con i blog ospitati da Google in cui l'omosessualità è dipinta come una anomali psichiatrica, così come non mancano bloh che sostengono che dall'omosessualità si possa «uscire» quasi fosse una dipendenza:


Nel momento stesso in cui Google tollera questi contenuti e censura Gayburg, Google sta compiendo una scelta ben precisa. Una scelta non dissimile da quella che li porta  a finanziare l'odio omofobico di Riccardo Cascioli vendendo pubblicità sulle pagine che promuovono fantomatiche "terapie riperative" dell'omosessualitào quella di includere in Google News anche siti di palese propaganda omofoba come Provita Onlus o L'Osservatorio Gender.
E davanti a tutto questo, davvero ci può bastare che una volta all'anno vadano ad un qualche pride con delle bandierine?
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