I cardinali Brandmueller e Burke: «Abusi? No, l'urgenza è sradicare la piaga dell'omosessualità»


Dicono che il problema degli abusi nella Chiesa non sia il celibato forzato, la misoginia, il maschilismo e la repressione sessuale e la sessuofobia. Giurano su Dio che il problema sarebbero i gay e la loro mancata discriminazione.
A sostenerlo, in una lettera aperta ai capi delle conferenze episcopali di tutto il mondo pubblicata alla vigilia del summit in Vaticano contro la pedofilia, sono il cardinale tedesco Walter Brandmueller e il porporato americano Raymond Leo Burke. I due sono tra i maggiori esponenti della lobby integralista in Vaticano, parte del movimento anti-Bergoglio rappresentato in Italia da Riccardo Cascioli e da altre organizzazioni filo-russe vicine all'estrema destra neofascista.
I due porporati non si sono astenuti dal ricorrere a parole di inumana violenza, sostenendo che abusi dei minori sarebbero «un orribile crimine» che però loro sminuiscono quale «parte di una crisi ben più vasta» in cui la loro priorità è sradicare la «piaga» dell’omosessualità nel clero. Non chiaro è se proporranno campi di sterminio in stile nazista.
Scrivono pure che «la piaga dell'agenda omosessuale è diffusa all'interno della Chiesa, promossa da reti organizzate e protetta da un clima di complicità e omertà».
Dalle pagine de La Stampa, il cardinale Brandmueller sostiene pure che le chiese non si svuoterebbero per lo schifo del fondamentalismo cattolico, ma perché il fondamentalismo non sarebbe sufficientemente radicato e promosso in una condanna contro le minoranze. Dice che «è evidente l'uscita in massa dei fedeli, soprattutto in alcuni paesi d'Europa, dalla Chiesa. In Germania, ad esempio, abbiamo le casseforti piene ma le chiese vuote. Battesimi, matrimoni e recentemente anche le esequie, non si fanno più in Chiesa. E inoltre la conoscenza degli elementi fondamentali della fede manca dappertutto».
E contro i gay, il cardinale se ne esce con discorsi da bambini dell'asilo: «Basta dire che la sessualità umana, cioè l'essere maschio e femmina, ha il suo senso nella procreazione di prole. Altrimenti non si spiegherebbero né l'anatomia né la fisiologia dell'uomo. Quindi escludere questo aspetto essenziale è un abuso della natura umana, è un agire contro natura. In termini teologici: l'atto omosessuale è un peccato grave che depriva l'uomo della grazia di Dio con tutte le conseguenze, tanto più quando perpetrato da un sacerdote o addirittura un vescovo, successore degli apostoli».
Insomma, a sfregio di un Gesù che invitava a non giudicare, lui vomita giudizi basati sulla semplificazione ideologica dopo essersi premurato di citare il nome di Dio invano come oggetto di propaganda. E l'idea che nel 2019 ci possano essere prelati che scrivono tali cose appare come una spiegazione ben più credibile del perché le chiese si siano svuotando e del perché i veri fedeli non vogliano essere complici di questa gente.
La loro lettera è già stata usata come manifesto delle rancorose veglio d'odio delle "sentinelle in piedi", il gruppo di promozione omofoba fondato da Benedetta Frigerio (ossia la fondamentalista seducente "cristiana" che ha importato in Italia la bufala "gender" e che oggi risulta sul libro paga di Riccardo Cascioli).
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