Il co-proprietario del sito di Zaira Bartucca: «I gay devono vivere silenziosamente se non vogliono essere uccisi come zanzare»


La signora Zaira Bartucca (iscritta come pubblicista all'Ordine dei Giornalisti della Calabria) dichiara di sentirsi «diffamata» nell'essere stata definita omofoba a fronte del tweet in cui augurava ai gay di finire nei campi di sterminio del presidente ceceno. Dal sito che dichiara i aver fondato insieme al suo compagno ucraino Denys Shevchenko, sostiene che quella frase sarebbe stata solo una battuta e spergiura che in Cecenia non si sia mai stata alcuna persecuzione dei gay.
Non pare pensarla così il suo fidanzato e partner d'affari, uno sfegatato seguace di Matteo Salvini che sui social network ha firmato messaggi come questo:


Non male, dato che nel suo articolo la signora Zaira Bartucca spergiura che i gay ceceni avrebbero «inscenato» la persecuzione al solo fine di procurarsi dei documenti validi per l'ingresso in Europa. Lo dice mentre piagnucola che lei si sente perseguitata, schedata e vittima di «eterofobia».
E mentre lei fa vittimismo, il suo fidanzato e socio in affari pare letteralmente ossessionato dai gay e da chi li fa "sparire", tant'è che in un ulteriore messaggio torna a sostenere che i cittadini lgbt debbano essere ridotti alla paura:


Minacce di morte molto più esplicite vengono postate in russo:




In un messaggio rivolto direttamente a Matteo Salvini, il signor Denys Shevchenko dice di anche essere pronto a servire la Lega, proponendo al ministro degli interni: «Cancelliamo insieme gli lgbt. Portiamo lo schifo da dove è venuto». L'esternazione era una risposta ad un'invettiva del ministro dell'Interno contro le famiglie arcobaleno:



Le offese proseguono con i gay che vengono paragonati ad animali:


E ci sono ulteriori minacce di morte, accompagnate dal suo sostenere che i gay dovrebbero essere mandati nelle fogne perché così «starete al riparo dagli occhi della gente normale cui provocate ovvi conati di vomito»:


Se ci sarebbe da domandarsi perché Matteo Salvini non provveda al rimpatrio dell'extracomunitario ucraino che viene in Italia a minacciare gli italiani a casa loro, sempre ammesso che i suoi slogan e la sua retorica non serva esclusivamente a colpire chi non è utile alla sua propaganda. Resta però l'evidenza ci come sia sempre più surreale l'ipotesi che a determinare la censura di Gayburg possa essere stata una Zaira Bartucca che si dice «diffamata» perché definita omofoba.
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