L'Università di Verona patrocina il comizio revisionista moderato da CasaPound


È il collettivo Verona 17 Dicembre a denunciare come il sindacato universitario vicino al movimento di estrema destra "Studenti Universitari Veronesi" (SUV) organizzerà un opinabile comizio in occasione del Giorno del Ricordo. E lo farà con il patrocinio dell'Università di Verona, in un'aula del Polo Zanotto:

Le complesse vicende che hanno attraversato il confine orientale nel corso del Novecento rappresentano una delle varie e profonde ferite della storia Europea del secolo scorso, e che non si chiusero dopo il secondo conflitto mondiale. Da più di dieci anni, con l'istituzione del Giorno del Ricordo, le destre neofasciste tentano di parificare la barbarie nazi-fascista (che per il confine orientale significa parlare di razzie a partire già dal 1920 e, successivamente, italianizzazione forzata, migrazioni di massa, villaggi incendiati, migliaia di vittime per stenti in campi di concentramento, etc), alla resistenza popolare che le ha fatte terminare. L'incontro di lunedì ne è un chiaro esempio: gli organizzatori parlano di "infoibati" "colpevoli di essere italiani", ma la ricerca storica (da Raoul Pupo a Joze Pirjevec) ha ampiamente confutato questa tesi, utile solo al revanscismo nazionalista, alla retorica del "bravo italiano" e del "barbaro slavo", la stessa usata dal regime di Mussolini. A venire perseguitati furono parimenti sloveni e croati che non volevano sottostare alla nuova legittimità politica che si stava affermando in Jugoslavia ma, contemporaneamente, molti italiani furono invece accolti e molti altri decisero di rimanere e non fuggire, adeguandosi alla nuova fase politica. Origine della criminalizzazione non era l'origine geografica ma, semmai, la fede politica o la vera o presunta ostilità al nuovo regime: in particolare, fascisti e collaborazionisti che per vent'anni avevano sistematicamente vessato le popolazioni di quei territori, ustascia, cetnici e domobranci, non potevano più passare giorni tranquilli. E tutto questo nel contesto della seconda guerra mondiale, che vide cadere in guerra 50 milioni di persone.

E' significativo che a moderare la discussione sarà Matteo De Fusto, fedele "fascista del terzo millennio", militante di CasaPound Italia. Ma c'è poco da stupirsi, a gestire questo sindacato studentesco è lo stesso Nicola Zanotto immortalato a salutare a braccio teso (non sappiamo se a 120° o più) durante la festa della tifoseria dell'Hellas Verona 2018.
A colpire è invece il patrocinio dell'Università di Verona, che dovrebbe rappresentare un luogo laico di discussione scientifica e non l'ennesima roccaforte della propaganda dell'estrema destra. Ricordiamo tristemente come si comportò l'Università, con la precedente presidenza, nel 2012, quando fu invitata l'esperta di campi di concentramento italiani Alessandra Kersevan: blindò l'università agli studenti che avevano organizzato l'incontro, staccò la corrente ad un intero piano per assicurarsi che nessun microfono potesse funzionare, inquisì i professori che avevano concesso lo spazio e consentì che un manipolo di 40 squadristi assaltasse con bastoni e caschi gli e le studenti che stavano comunque avendo un civile confronto sul tema con un'esperta.
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