Per conto di Belpietro, Silvana De Mari torna ad usare i bambini per inveire contro Saviano


Attraverso un videomessaggio diramato ai miliziani aderenti alla ideologia di Massimo Gandolfini, la signora De Mari ha inveito contro Roberto Saviano in un attacco palesemente politico finalizzato a mettere a frutto l'odio creato da Matteo Salvini contro lo scrittore. Lo ha fatto con i suoi soliti toni strafottenti, grazie alle complicità di quel Maurizio Belpietro che l'ha arruolata nel giornale non appena collezionata la sua prima condanna per diffamazione aggravata contro le persone lgbt. In fondo ci sarà pure un motivo se la CitizienGo di Ignacio Arsuaga e la lobby di Massimo gandolfini lo hanno premiato per il contributo offeto alla promozione della loro ideologia basata sul proporre l'eterosessualità come una nuova forma di arianesimo.

Premettendo falsamente che l'eterosessualità garantirebbe che ogni bambino nasca sempre da un atto d'amore, è negando l'esistenza di stupri, violenze, minori che vivono in stato d'abbandono o gravidanze indesiderate e che la signora De Mari esordisce col creare un mondo fittizio in cui collocare le sue falsificazioni ideologiche.
Nel suo mondo fittizio, la signora De mari sostiene che ad ogni bambino debba essere dato n padre leghista alla Simone Pillon, tutto tronfio nel suo pretendere la sottomissione di donne che lui vede come oggetti adibiti alla produzione di italici figli a cui lui vorrebbe imporre identià di genere ed orientamento sessuale sulla base dei suoi desideri. Un Pillon che solo pochi mesi fa proponeva di rapire il piccolo Chalie Guard in virtù di come lui sostenesse che i diritti del minore valessero meno dei desideri dei suoi genitori, inveendo contro uno stato che ha preso decisioni nel miglior interesse del minore anche se lui avrebbe preferito veder assecondati i desideri di genitori che avrebbero voluto prolungare la sua straziante agonia.
Tutto questo rende ancor più surreale come la signora De Mari esordisca dicendo che «i bambini sono persone» e che Saviano metterebbe in subbio quella realtà. Lo dice lei, quella che pretende di imporre stereotipi di genere ai bambini dopo averli privati da tutele qualora risultassero non conformi al modello deciso dalla lobby di Gandolfini.

Parte così la solita storiella in cui la signora racconta un po' di pregiudizi sulla maternità surrogata, descrivendo quanto generalmente accade nella Russia del suo amato Putin da parte di genitori eterosessuali che non hanno mai infastidito l'odio di Gandolfini sino a quando non è potuto inveire contro la Gpa al fine di cercare di privare i gay dalla possibilità di avere figli. ma probabilmente bisogna guardare il video per comprendere con quali toni strafottenti la signora derida la possibilità che qualcuno possa morire (anche se probabilmente è facile presumere parli di quanto accada in Russia e non in Canada).
Come sua abitudine, la signora De mari non si esime neppure dall'elencare una lista di malattie a caso, senza spiegare se esista un reale nesso tra la causa indicata dalla sua propaganda o se si tratti di decontestualizzazioni ideologica al pari di quando tenta di sostenere che l'omosessualità sia causa di patologie. La dimostrazione è come la signora giuri su dio che la Gpa avvenga in scantinati privi di qualunque garanzia igienica, anche se parrebbe folle pensare che si possa sostenere che in Canada o negli Stati Uniti possano verificarsi tali situazioni.
Il videomessaggio si chiude con una signora De Mari che finge persino le lacrime nel proclamare con voce greve: «Il primo compito del padre è quello di difendere il sacro legame tra madre e bambini. Il bambino ha diritto all'allattamento e l'allattamento ti cambia la vita. Un bambino non è un piacere, un bambino è una persona. Io le auguro con tutto il cuore di diventare padre e di capire».

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