Pillon esulta per la nomina del leghista che guiderà l'Istat, sostenendo che razzismo ed omofobia siano «pregi»


Secondo i dati Istat, è sotto il governo M5S-Lega che si è assistito alla perdita di 76 mila posti di lavoro, che 123 mila lavoratori hanno perso un contratto a tempo indeterminati ed 84 mila lavoratori si sono aggiunti all'esercito dei precari in più. E dato che i dati sono più forti della propaganda, il governo giallo-verde ha pensato bene di agire, preferendo alle politiche per lo sviluppo un cambio ai vertici dell'Istat.
L'istituto verrà ora diretto da Carlo Blangiardo, scelto per la sua estrema vicinanza a Comunione e Liberazione e alla Lega di Matteo Salvini.

Ad esultare è il senatore leghista Simone Pillon, il quale racconta che l'omofobia, il sottrarre diritti ai bambini in virtù della cittadinanza dei loro genitori o il razzismo vengono da lui intesi come dei pregi. Dalla sua pagina Facebook, scrive:

Vivissime felicitazioni per l'amico prof. Blangiardo neopresidente dell'ISTAT. Subito Repubblica e Espresso gridano allo scandalo, scrivendo che il neopresidente è contro l'aborto, vuol fermare l'immigrazione di massa, non sopporta lo ius soli, odia il GENDER e non appoggia le ONG. Però ha anche dei difetti.

Ed è così' che il sedicente "cristiano" che ama usare simboli i religiosi come armi di offesa non nasconde quanto lui provi disprezzo per chi mette in pratica gli insegnamenti di Gesù. Lui non vuole che si possano accogliere gli stranieri, che si possano tutelare i bambini o che si possa salvare la vita di chi è già nato (ma per gli embrioni, lui esige si imponga alla donna l'obbligo di partorire, così potrà avere nuove vittime da insultare e denigrare).

Intanto, sul piano più propagandistico, Pillon appare intenzionato a reclutare gli omofobi che hanno lasciato il partito di Mario Adinolfi. Sulla sua pagina Facebook pubblica scatti che lo vedono partecipare alle cene del gruppo di Fratelli d'Italia fondato da Luigi Mercogliano, l'ex candidato adinolfiniano di Napoli. Anche qui, ancora una volta, il leghista pare voler confermare l'evidenza di come lui esista solo in relazione alla sua ostentata omofobia: senza gay da molestare o senza famiglie da minacciare, la sua esistenza politica avrebbe lo stesso peso di quella di un qualunque ratto di fogna.
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