Riccardo Cascioli torna ad acuminare omosessualità e pedofilia dalle pagine de Il Giornale


Non pare possa trascorre giorno senza che Riccardo Cascioli non se ne esca con un vergognoso tentativo di accomunare omosessualità e pedofilia. Ma ancor più grave è come l'endorsement di Matteo Salvini lo abbia portato ad uscire dall'area integralista della sua Nuova Bussola Quotidiana per raggiungere un pubblico più ampio grazie alla complicità de Il Giornale. È infatti sulle pagine del quotidiano di destra che il ciellono firma un surreale articolo intitolato: "Pedofili e lobby gay Papa Francesco prepara la sfida al vertice dei veleni".

La premessa dell'articolo pare già collocarsi in quella macchina del fango che Riccardo Cascioli ha avviato contro Papa Francesco a seguito delle sue critiche al razzismo e al populismo, proponendo il solito ritornello su quel monsignor Viganò che l'avrebbe indicato come un uomo coinvolto nell'insabbiamento degli scandali della Chiesa. Il tutto sino a quando si lancia nel solito tentativo di sostenere che omosessualità e pedofilia debbano essere accomunati:

Nelle scorse settimane il messaggio da Santa Marta è arrivato chiaro: non aspettatevi troppo da questo vertice. L'idea è ascoltare alcune vittime e uscire dai 4 giorni di discussione con delle linee guida su come vescovi e conferenze episcopali devono gestire i casi di abusi una volta che questi emergono. Il problema, ha ripetuto costantemente il Papa, è il clericalismo, l'abuso di potere. Soprattutto si vuole tenere fuori a tutti i costi l'argomento omosessualità, e questo malgrado una accurata indagine svolta negli anni scorsi negli Stati Uniti abbia rivelato che l'80% dei casi di abuso riguardi atti omosessuali con adolescenti e non la pedofilia vera e propria. Una ulteriore conferma è arrivata proprio in questi giorni dal Belgio, dove un rapporto pubblicato dalla Chiesa attesta che nel 76% dei casi registrati in Belgio le vittime sono maschi.

Insomma, anche la stragrande maggioranza degli abusi sessuali compiuti su minori in Italia sia attuata dai padri naturali dei bambini (ossia da chi ha ingravidato loro madre), Cascioli preferisce raccontare che quegli eterosessuali debbano essere ritenuti gay perché a lui fa comodo sostenere che l'orientamento sessuale sarebbe causa di pedofilia piuttosto che accettare l'evidenza scientifica di come l'abuso abbia regole diverse dal sesso e che la sodomia sia considerata maggiormente mortificante per la vittima da parte degli orchi.
Ed infatti è ricorrendo ai leader della fazione più integralista della Chiesa cattolica che Cascioli tenta di sostenere la teoria che più fa comodo al suo tornaconto:

«Parlare di abusi sui minori da parte di sacerdoti ignorando che oltre l'80% sono atti omosessuali significa non voler risolvere la questione», aveva detto il cardinale Gerhard L. Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in una intervista pubblicata da il Giornale due settimane fa. Una critica dura alla conduzione del vertice, condivisa anche dai cardinali dei Dubia «superstiti», l'americano Raymond Leo Burke e il tedesco Walter Brandmüller, che avevano espresso lo stesso concetto in altre interviste.

Ma quanto a sostenere una determinata tesi sono solo persone aderenti ad una precisa lobby che rilascia interviste solo a giornali di una determinata parte politica, basta il buonsenso per comprendere che qualcosa non torni. Ed infatti Cascioli sottolinea come sarà quella fazione a cercare ancora una volta di sostenere che esisterebbe un nesso tra abusi ed omosessualità:

Ma non è finita qui perché martedì è prevista alla Sala Stampa estera a Roma una conferenza stampa cui parteciperanno personalità laiche internazionali, legate al mondo conservatore, che porteranno ancora il tema omosessualità al centro del tema abusi. E non è da escludere che ci siano altre iniziative clamorose alla vigilia o durante il vertice.

La promozione di odio omofobico prosegue con il suo aggiungere:

Ma Papa Francesco e i suoi collaboratori non devono guardarsi solo da destra. Proprio giovedì 21 andrà in libreria in venti Paesi e tradotto in otto lingue il libro Sodoma, scritto dal saggista e sociologo francese Frédéric Martel, di cui sono già uscite in questi giorni diverse anticipazioni. Presentata come una ricerca «scientifica» che ha richiesto quattro anni di lavoro con interviste a 1.500 persone tra cui decine di cardinali e vescovi, in realtà si tratta di un'operazione mediatica in grande stile dal chiaro obiettivo «politico». Martel, attivista Lgbt, descrive il Vaticano come la più grande comunità gay al mondo e sostiene che l'80% dei sacerdoti lì presenti sono omosessuali. La tesi del libro è dunque che la Chiesa deve finirla con l'ipocrisia e accettare l'omosessualità, il che dovrebbe anche far calare drasticamente gli abusi causati dice Martel da questo clima di segretezza e di sessualità repressa che avvolge gli omosessuali. Curiosamente è la stessa tesi del famoso padre James Martin, il gesuita attivista pro-gay che lo stesso Papa Francesco ha nominato consultore al Dicastero per la Comunicazione. È evidente che la lobby gay interna ed esterna alla Chiesa conta su questo vertice per forzare la mano e fare almeno un altro passo importante verso la piena legittimazione dell'omosessualità nella Chiesa e nel clero. Con il fuoco incrociato da destra e da sinistra sarà ben difficile lasciare fuori il tema omosessualità dal vertice sugli abusi.

Ed è così che Il Giornale pare aver deciso di rendersi portavoce della propaganda degli evangelici statunitensi contro il vaticano, dando voce a quel ciellinio che chiedeva uno scisma in nome della sua ostentata omofobia.
3 commenti