Treviso abbandona la rete antidiscriminazione


Il Comune di Treviso ha deciso di uscire dalla Rete nazionale degli enti locali contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Continua così la crociata del centro-destra contro i bambini, resi vittime della loro promozione di qualunque forma di odio possa portare alla discriminazione basata sul sesso, l'etnica, il colore della pelle o l'orientamento sessuale.
In una nota ufficiale, il Comune afferma che: «L’attuale Amministrazione, nell’orbita di un complessivo riesame del complesso delle politiche comunali e, in via generale, relative ai temi della inclusione sociale, delle pari opportunità e non discriminazione per un equo bilanciamento delle iniziative a tutela delle varie istanze, intende infatti puntare sulla famiglia e sulla scuola quali strumenti adeguati e sufficienti a trasmettere i valori del rispetto e della diversità di genere».
Insomma, se un bambino gay ha una famiglia omofoba, si lascerò che sia spinti al suicidio pur di compiacere quel Gandolfini e quel Pillon che non perdono occasione per sostenere che la famiglia dovrebbe poter disporre a proprio piacimento dei figli, anche contro il loro interesse.
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