Zaira Bartucca si appella ai leghisti Salvini e Fontana per chiedere la censura di qualunque sito contrasti asserzioni omofobe


La signora Zaira Bartucca è la donna che ha chiesto la censura di Gayburg in virtù di come, a fronte di una critica ad un tweet pubblico in cui si augurava che alcuni gay potessero essere torturati a morte in Cecenia, sostenendo fosse «diffamazione» il fatto che il post riportasse erroneamente che lei lavorasse per quello che è risultato essere il suo precedente datore di lavoro. Si trattava di un elemento pressoché inunfluente per al tema trattato, citato solo per spiegare che si trattava di un personaggio pubblico (motivo per cui il nome non era stato oscurato in base alle regole previste dalla legge).

In un surreale appello pubblicato su Twitter, la signora si rivolge al ministro leghista Matteo Salvini, al ministro leghista Lorenzo Fontana e ai leader del fondamentalismo anti-gay nello scrivere:

Gentili Ministri e sottosegretari, stimati colleghi, stimati componenti delle associazioni, vorrei sottoporre alla vostra attenzione il mio caso di giornalista che I'anno scorso ha difeso la famiglia naturale in un tweet e per questo si trova a essere al centro di un caso mediatico montato dal blog Gayburg, dal signor David Puente e da Open, il sito fondato da Enrico Mentana. Tutta la vicenda è reperibile su questo account. Gayburg, parzialmente bloccato perché i suoi contenuti nei miei confronti sono stati reputati "diffamatkri", ha pubblicalo su di me due articoli. Open ne ha pubblicato uno a firma di Puente. In questi si sostiene che io sia "omofobica" e che abbia augurato la "trucidazione" e la "morte" nei campi di stermino ai gay. Un'infamia assurda che trasla una reazione umana e un tweet ironico scritto dopo una settimana di pressioni organizzate da decine di account. A oggi, né Gayburg né Open mi permettono di rettificare e di esternare la mia versione dei fatti, relegate alle mie sole pagine. Ministro, colleghi, vi domando: é giusto schedare una giornalista solo perché ha difeso la famiglie naturale? Ministro Fontana: dov'è il suo sostegno ai veri discriminati, cioè a chi è risoluto nel sostenere che la vara famiglia è fatta da madre e padre, così come la natura ci suggerisce da sempre e sempre ci suggerirà? Colleghi, associazioni: ognuno è bravo a suonarsi la sua campana, ma nessuno ha voglia di fare rete; questo indebolisce l'azione di portare avanti determonate idee. Dall'altra parte c'è coesione e con questi presupposti la battaglia è e sarà persa sempre in partenza se non ci uniamo travalicando i protagonismi. Vi chiedo, pertanto, sostegno nel diffondere questa breve storia nvotandovi a porre in essere altre azioni che impediscano la schedatura di giornalisti, pollici, cittadini, esponenti di associazioni In blog e siti come Gayburg.

Ovviamente Gayburg non ha mai schedato nessuno ma, a fronte di pubblici messaggi, ha semplicemente espresso semplici opinioni di condanna al «tweet ironico» in cui la donna ha scritto:


E se David Puente ha riportato la sua versione dei fatti attraverso il testo della sua richiesta a Google, Gayburg ha riportato le sue affermazioni pubblicate sul suo sito. Alla faccia di quelli che «non mi permettono di rettificare e di esternare la mia versione dei fatti».
E se lei stessa dichiara di non aver mai richiesto una rettifica (parlando di un imprecisato «commento» che sostiene non sia stato pubblicato), interessante è come lamenti che non riporteremmo le sue "posizioni" dopo aver provveduto ad impedirci l'accesso ai suoi messaggi:


Non paga delle stupidaggini già pubblicate, la signora scrive pure:


Buffo, dato che quei contatti vengono comunemente utilizzati da decine di persone. Ma forse le sue doti giornalistiche non sono sufficienti a comprendere che per contattarci sia sufficiente cliccare sul pulsante "contatti" presente su tutte le pagine.

Un ultimo elemento interessante è come Zaira Bartucca pubblichi il suo messaggio attraverso un'immagine in cui tutte le parole risultano indicate come errori ortografici, quasi a sottolineare come il testo sia stato scritto con un computer on cui era impostata una lingua diversa dall'italiano. Sarà stato scritto dai suoi contatti ucraini?

Resta il fatto che Google avrebbe censurato Gayburg sulla base di opinabili proteste a firma di una donna che continua a ripetere che lei non tollera alcun dissenso alla sua ideologia.

Immagini: [1] [2]
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