Anche Silvana De Mari affiancherà Matteo Salvini al "World Congress of Families" di Verona


Tra i surreali relatori che affiancheranno il ministro leghista Matteo Salvini, il ministro leghista Lorenzo Fontana e il ministro leghista Marco Bussetti al World Congress of Families XIII di Verona, non poteva mancare la solita Silvana De Mari.
Fresca della sua condanna penale per aver diffamato il movimento lgbt, la fondamentalista si presenta al mondo integralista internazionale mentre brandisce quei due vecchi volumi medici che usa per sostenere che i gay sarebbero un pericolo sanitario perché esistevano studi dedicati alle malattie che hanno una maggiore incidenza su quel gruppo. Una "teoria scientifica" che equivarrebbe al sostenere che se non ci sono uomini nei reparti di senologia è perché le donne sarebbero malate e gli uomini dovrebbero vederle come portatrici di epidemie.
La signora teorizza che l'unica sessualità sia quella che prevede un coito finalizzato alla procreazione e che non esisterebbe alcuna sessualità persino quando il maschio fa sesso con una donna senza tentare di ingravidarla. Sostiene che l'omosessualità sia «un atteggiamento» e giura su Dio che la si dovrebbe ritenere «reversibile».
Sponsorizzata dai frati cappuccini di Bergamo, ha tenuto comizi in tandem con Luca Di Tolve quale promotore delle screditate e pericolose teorie di Nicolosi sulla «cura» dell'omosessualità. Ha collaborato con mario Adinolfi ed attualmente milita nell'area della lobby integralista fondata da Gianfranco Amato (anche lui fra i relatori relatore insieme al resto dei teorici del "gender" che compongono la lobby integralista italiana).
Ha dichiarato che: «L'atto sessuale tra due persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica usata anche come pratica di iniziazione al satanismo». Durante il suo processo si è appellata all'articolo 21 della Costituzione per sostenere il suo presunto diritto ad essere omofoba.
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