Conte ha formalmente chiesto al leghista Fontana di rimuovere il patrocinio di Palazzo Chigi al World Conference of Families di Verona


Sembra che il governo giallo-verde non riesca proprio a prendere chiare distanze dall'abominevole convegno veronese che vederà i ministri leghisti Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Marco Bussetti al fianco di africani che vogliono sbattere in carcere i gay ed ortodossi che giustificano i mariti che massacrano di botte le loro mogli. L'obiettivo è quello di imporre un modello di famiglia in cui le donne siano costrette a starsene a casa a sfornare figli, in cui bambini siano educati in casa per garantirne l'indottrinamento e in cui il maschio domini su di loro.
È dunque ricorrendo ad una supercazzola che il premier Conte sostiene di aver chiesto al leghista Fontana di togliere la concessione del patrocinio di Palazzi Chigi in modo da «eliminare i dubbi interpretativi che sono sorti e che riguardano le procedure di concessione del patrocinio della Presidenza del Consiglio». Insomma, la gente non avrebbe capito nulla e il problema sarebbero le modalità di concessione del patrocinio e non tanto i contenuti del convegno patrocinato. Riguardo a questi, è in una negazione dei documenti dell'organizzazione promotrice che lui afferma:

Quanto ai temi che verranno affrontati nel corso del programmato evento, preciso che nel contratto di Governo non sono contemplati specifici indirizzi politici, e per questo la discussione legittimamente si apre al dibattito pubblico e alla pluralità di opinioni. È certo però che il criterio fondamentale che ispira ogni azione di questo Governo è il rispetto della persona, della sua dignità individuale e sociale, indipendentemente dall’orientamento sessuale e a prescindere dalle scelte compiute nella sfera di vita privata, che va protetta da ogni indebita interferenza.
Questo Governo si propone di tutelare con la massima attenzione ed energia la famiglia fondata sul matrimonio, senza che questo possa in alcun modo compromettere il riconoscimento giuridico e la piena legittimazione delle unioni civili e delle diverse forme di convivenze basate su vincoli di natura affettiva.

Se Conte non manca di sostenere che per lui le famiglie sarebbero solo quelle che vedono coinvolto un uomo ed una o più mogli (o svariate fidanzatine nel caso di Salvini), il logo di Palazzo Chigi risulta tutt'ora in bella mostra sul sito degli organizzatori e sui manifesti con cui hanno tappezzato le strade di Verona. Il tutto finanziato da presunti «donatori» di cui gli organizzatori sostengono di non poter fare i nomi perché dicono che Gesù non voglia.
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