Così Jacopo Coghe e Maurizio Belpietro vogliono imporci il loro aberrante modello unico di "famiglia"


Maurizio Belpietro continua a sponsorizzare il World Congress of Families, tutto affaticato nel negare la gravità delle tesi sostenute dai relatori in virtù della sua convenienza politica (in fondo ci sarà pure un motivo se l'organizzazione fozanovista Provita Onlus sponsorizza il suo quotidiano su ogni sua pagina o se la CitizienGo lo ha premiato per i servigi offerti all'integralismo organizzato)
Contro ogni verità oggettiva, il quotidiano torna a raccontare la favoletta di come quel sedicente "cristianone" di Jacopo Coghe voglia «difendere la famiglia» attraverso un progetto che mira a ridefinirla in chiave patriarcale in cui il maschio comanda, la femmina se ne sta reclusa in cucina e i figli vengono istruiti in casa al fine di impedire possano sviluppare pensieri che contrastino con l'indottrinamento scelto dal loro padrone. E se cercare di "argomentare" la volontà di imporre una sorta shari'a di stampo cattolico sarebbe difficile, il quotidiano di Belpietro preferisce raccontare che bisognerebbe obbedire al volere di Coghe perché lui avrebbe «un volto bonario» e perché si vanta di aver ingravidato sua moglie per quattro volte.
Dicono che lui «ama accennare alle bellezze della famiglia» mentre «certi personaggi» osano sostenere non abbia il diritto di imporre la sua vomitevole ideologia, impegnato a chiedere che ai gay sia impedito di potersi unire con la persona amata o che nelle scuole si possa contrastare la discriminazione di genere. Forse solo in Italia ci troviamo ridotti a non poter discutere delle tesi perché si deve perdere tempo a chiedere che quelle finalità diano siano palesate, dato che le favolette di Belpietro contestano con i documenti prodotto dalla lobby che lui sponsorizza.

Piagnucolando che quei «certi personaggi» avrebbero osato definire «omofobi e retrogradi» i relatori che vogliono in carcere per i gay o vogliono vietare alle donne di poter lavorare, la rivendicazione diventa subito partitica con un attacco a Pd e M5S. Secondo il quotidiano di Belpietro, infatti, la "famiglia" dovrebbe essere ridefinita da un Matteo Salvini che cambia fidanzate come se fossero calzini dopo essersi presentato ai suoi comizi brandendo bambole gonfiabili a rappresentazione della donna.
Se nell'articolo non si palesano mai le accuse, la propaganda di Belpietro preferisce andare da Coghe a domandargli se lui sostiene che il suo congresso debba essere condannato. Sarebbe come andare da un imputato e sostenere che la sua dichiarazione di innocenza debba valere a propri senza manco sentire cos'abbia da dire l'accusa...
Scrivono in grande che il ministro leghista Fontana non ha revocato il suo patrocinio e che Coghe potrà liberamente stuprare il simbolo di Palazzo Chigi con quella sua conferenza che emulterà emulazione l'Isis nell'abuso politico della credulità pseudo-religiosa (in fondo il barbone già ce l'ha e Pillon è al lavoro per procurargli eventuali fucili). E lui sene esce con le sue solite riletture della Costituzione, sostenendo che lui vi si dovrebbe leggere un diritto a poter disporre dei figli come se si trattasse di oggetti privi di diritti individuali. Giura sia un dato di fatto che siano solo le donne a dover scegliere tra lavoro e figli, sostenendo che il maschio non sia mai contemplato in faccende domestiche visto che lui reputa le si debbano relegare alla sola madre.
Coghe sostiene anche che a Verona ci andrà con i suoi figli per «incontrare altre famiglie con il proprio carico di esperienze gioiose e dolorose». Evidentemente il prete ortodosso che giustifica la violenza contro le donne ha una famiglia, così come i vari duchi e principi che lui ha reclutato in base all'ideologia e non certo a possibili esperienze. Insomma... mente, ancora una volta.
E dicendo che la famiglia sia sua e che lui vuole decidere per gli altri, Coghe sostiene che chi non è concorde a concedere un patrocinio alla su orrenda manifestazione sarebbe «un nemico della famiglia». E giura anche che il consiglio dei ministro non avrebbe revocato alcun patrocinio anche se Conte è stato chiaro sul fatto che non gli sia mai stato dato. Patetico è anche come Coghe giuri anche che «come congresso e come associazioni non siamo schierati politicamente», incurante di come Massimo Gandolfini abbia annunciato che come associazioni appoggeranno Giorgia Meloni alle europee. Il tutto concludendo che se l'Europa non torna a produrre figli sarà «condannata all'estinzione».
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